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Antonimina – Locri (RC) – Terme di Antonimina

Le Terme di Antonimina sono situate in località Bagni Minerali, a metà strada tra Antonimina (piccolo borgo nell’entroterra ionico, circondato da querce e uliveti) e Locri. Antonimina, situato a 327 mt mt slm nell’entroterra jonico, è composta dal “Centro storico” e dalle frazioni di “Bagni Termali”, “Bunca”, “Caccciagrande”, “San Nicola”, “Solfurio”, “Tre Arie”, e “Troiolo”.
Alla destra del centro abitato si erge, come eterno custode, impetuoso e solitario, il monte San Pietro denominato “Tre Pizzi” per la curiosa forma a tre punte. Ai suoi piedi esisteva, come testimoniano alcuni ruderi, un convento di Frati Eremiti. In località “Saramico” si trovano giacimenti di lignite picea ed una cava di solfato di bario, sfruttati nel passato ed ora completamente abbandonati. Quanto alle origini di Antonimina, pare che il Paese sia stato fondato da un gruppo di pastori che, nel corso del XV secolo, vi si era stanziato per custodire meglio gli armenti. Il centro del paese conserva ancora oggi il nome “terrata” che in gergo locale significa ovile. Si dice, anche, che sia stato uno di questi pastori e, precisamente, Antonio Mina, a dare il nome al luogo.

Antonimina appartenne alla famiglia genovese dei Grimaldi fino al 1806 quando fu trasformata in “luogo” ed inclusa nel governo di Gerace. Con successivi provvedimenti è stata elevata a comune autonomo “universitas” e, nel 1811, è stata inserita nel circondario di Gerace, con una popolazione di 1010 abitanti. Per Antonimina, dopo la sua erezione a Comune, trascorsero anni difficili. Il paese, infatti, fu colpito, con particolare violenza, dai terremoti del 1783, del 1908 e dall’alluvione del 1951 (che causò frane e danni incalcolabili e provocò la morte di quattro persone) cui seguì una forte emigrazione verso il Nord Italia, in particolare il Biellese.

Locri è un Comune il cui attuale nome deriva dalla antica Locri Epizephiri di origine magnogreca e fondata nel VII sec. a.C. Dopo la conquista romana di Locri Epizephiri e delle scorribande turche e saracene, gli abitanti si trasferirono nella città medioevale di Gerace (IX sec. d.C) dove rimasero fino al XIX sec. quando riprese il flusso migratorio verso la costa, anche grazie alla realizzazione della ferrovia e all’insediamento di alcune aziende produttive, sviluppando, così, Gerace Marina che, nel 1934, assunse il nome autonomo di Locri.

Posizionata sul versante ionico, alle spalle della Costa dei Gelsomini, la località rientra nel Parco Nazionale dell’Aspromonte. Da visitare l’area archeologica a sud della città, con i resti di templi, teatri e mura di cinta, ed il Museo “Antiquarium” con la sua vasta esposizione di migliaia di reperti archeologici di epoca preellenica, magnogreca e romana, la villa romana di Casignana e la bizantina Cattedrale di Gerace.

La Locride è ricca di varie peculiarità gastronomiche: l’olio extravergine Locride, il caciocavallo di Ciminà, la ricotta fresca di Mammola, il caprino della Limina e i due pecorini della Locride e dello Stilaro, i salumi aromatizzati al peperoncino e finocchietto selvatico e, come piatto tipico, lo stocco di Mammola, piatto a base di stoccafisso, con salsa di pomodoro e patate, il tutto insaporito con olive.

Dal 1870 è attiva una struttura termale, recentemente ristrutturata ed ammodernata con tre Centri Diagnostici: traumatologia, Otorinolaringoiatria e Cardiologia. Sono, inoltre, presenti strutture per lo sport, il relax e lo svago.

Le acque

Conosciute già nell’antichità, le “acque sante locresi” sono classificate come acque termominerali, isotoniche e leggermente sulfuree, salso-solfato-alcaline con tracce di iodio, isotoniche e lievemente ipotoniche. Scorgano a 36° e sono considerate batteriologicamente pure e hanno proprietà lassative, colagoghe, coleretiche, colecistocinetiche e stimolanti.

Indicazioni terapeutiche

Le principali patologie curate sono quelle legate all’apparato respiratorio ed alle allergie, agli inestetismi della pelle, alla cellulite, alle patologie dermatologiche, alle patologie dell’apparato genitale e riproduttivo, alle malattie ginecologiche, alle patologie del sistema muscolare, otorinolaringoiatriche e dell’apparato scheletrico.

Le cure ed i trattamenti

La terapia termale con le Acque Sante può essere somministrata mediante:

  • bagni
  • docce
  • irrigazioni
  • inalazioni
  • aerosol
  • suffumigi ed in lutazione, con fango maturato in piscine per un determinato periodo di tempo.

Il Centro termale offre anche una buona gamma di cure estetiche, massaggi (rilassante, modellante, shiatsu, chocolat, hot stone, pebbles aromatic), idromassaggi, crenoterapia (balneoterapia, fanghi, aerosol ad acqua fluente, nebulizzazioni, irrigazioni vaginali) ed un interessante percorso al bergamotto, un ciclo di cure basate sulle qualità naturali del bergamotto e di oli essenziali e vegetali uniti alle proprietà termali delle “acque sante”.

Come raggiungerci

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