Bagno di Romagna è un antico borgo incastonato tra Romagna e Toscana, rinomato in virtù delle sue stazioni termali collocate in una cornice di straordinario fascino. I primi insediamenti umani nella zona risalgono all’Età del Bronzo, come testimoniato dai ritrovamenti di monili e reperti in alcune frazioni locali. Durante l’Impero Romano, grazie alla costruzione di nuove vie di comunicazione verso la Romagna e Ravenna, dove presenziava la seconda flotta militare imperiale e grazie alla crescita della vicina Sarsina, fu realizzato il primo balneum termale intorno al quale si sviluppò l’abitato di Bagno di Romagna. Poco alla volta le Terme vennero frequentate da illustri personaggi del tempo, citate dal poeta della corte imperiale Marziale.
Dopo la caduta dell’Impero, la città fu distrutta dai Goti nel 540 e poco alla volta perse importanza anche per lo spopolamento e l’impoverimento della Valle del Savio. Solo nel XIV secolo, sotto il dominio della Famiglia Guidi, il borgo fu fortificato con una cinta muraria, diventando sede di un mercato agro pastorale.
Agli inizi del XV secolo Bagno entra a far parte dei possedimenti prima pisani e, poi, fiorentini e della Repubblica Toscana fino al 1860. Sotto il governo dei Medici, le Terme vengono frequentate da Lorenzo il Magnifico e da Benvenuto Cellini e si sviluppa l’attività artigianale nella produzione di rosari e bottoni in legno. Durante il XVI secolo Bagno entra a far parte della Diocesi di San Sepolcro, ma subisce i vandalismi dei Lanzichenecchi diretti a Roma. Dopo l’Unità d’Italia si trova compresa tra i comuni della provincia di Firenze, dove rimane fino al 1923 quando Mussolini modificò i confini provinciali e assegnò Bagno alla provincia di Forlì.
La natura, oltre alle Terme, è la principale protagonista del territorio di Bagno di Romagna, grazie alla presenza di boschi e di una fauna ricca di cinghiali, cervi, caprioli, daini, lupi, rapaci e mufloni.
In quest’area si trovano il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, la Riserva Naturale integrale di Sasso Fratino (Sito UNESCO), la Foresta della Lama. Per gli amanti della natura e per gli escursionisti veri paradisi da frequentare insieme ai Laghi di Acquapartita, dei Pontini, di Litracoli e del Lago Lungo o, anche, verso il Passo del Carnaio e il Fosso del Capanno.
Sul piano artistico e culturale sono da visitare il Palazzo dei Capitani, già sede dei governati fiorentini e, oggi, sede del Centro Visite del Parco; l’antichissima Pieve di Santa Maria dell’Assunta , fiore all’occhiello del paese, fondato forse nell’860 e, oggi, di impianto Rinascimentale, con un campanile di 39 metri, un portale camaldolese, un fonte battesimale dell’anno mille, il corporale del Miracolo Eucaristico del 1412, varie opere d’arte, il tabernacolo quattrocentesco. Altri siti artistici da visitare sono il Santuario ed il Castello di Corzano, il Ponte dei Frati e le Chiese di San Pietro in Vinculis e di San Francesco a San Piero in Bagno.
Ma Bagno è famosa anche per le leggende sugli avvistamenti di gnomi e fatine che, secondo quanto si dice, girano da secoli nei boschi dei dintorni. Se parlate con gli abitanti del borgo molti vi diranno di avere incontrato uno gnomo almeno una volta. Dalla fama di borgo degli gnomi è nato addirittura il “Sentiero degli gnomi”, un sentiero tematico dedicato ai bambini, un percorso che permette di conoscere la vita e la funzione benigna di queste piccole creature che stimolano la fantasia.
Qui la tradizionale cucina romagnola si fonde con le ricette toscane: una felice contaminazione che soddisfa anche i palati più esigenti. Da assaggiare il “Raviggiolo”, una specialità della zona, un formaggio molle da mangiare freschissimo o i tortelli nella lastra, cotti su lastre di pietra o teglie di cotto e ripieni di patate e verdure o con la ricotta e il “Raviggiolo”.
Alle Terme di Bagno di Romagna, la cosa migliore da fare è perpetuare una tradizione che vanta una storia lunga almeno due millenni: ovvero quella dei bagni termali nelle Aquae Calidae che sgorgano in questa località. Ci sono tre stabilimenti termali tra cui scegliere, con hotel annesso: il Grand Hotel Terme Roseo, il Roseo Euroterme e l’Hotel delle Terme Santa Agnese.
Le acque
Le acque delle Terme di Bagno di Romagna, note per le loro proprietà benefiche già all’epoca degli antichi romani, sono principalmente solfuree, bicarbonato calciche, alcalino-terrose. Inoltre sono disponibili diversi tipi di acque che sgorgano dal sottosuolo con varie temperature. La fonte del Chiardovo ad esempio presenta acque oligominerali sulfuree-bicarbonate (14°C); la sorgente BR5 è caratterizzata da acque minerali bicarbonato-alcaline-solfuree termali (39°C); mentre la sorgente di Sant’Agnese, nota fin dal I secolo d.C., vanta acque minerali bicarbonato-alcaline-solfuree ipertermali (45°C).
Indicazioni terapeutiche
Le acque termali sono utilizzate per curare malattie ginecologiche, delle vie respiratorie e otorinolaringoiatriche; per affezioni reumatiche, vascolari e sordità rinogena. Inoltre sono indicate per patologie del sistema cardiovascolare, calcoli e patologie del fegato. Numerosi anche i trattamenti per problemi estetici e obesità.
Le cure ed i trattamenti
Sono disponibili vari trattamenti tra cui:
- terapie inalatorie e idropiniche
- docce rettali e irrigazioni vaginali
Si praticano anche:
- fangoterapia
- balneoterapia
- fisiochinesiterapia e riabilitazione motoria
- bagni
- idromassaggi
- grotte
- massaggi subacquei
- percorsi vascolari
Le strutture sono dotate di un centro benessere e di piscine termali; uno specifico settore inoltre è dedicato alle cure pediatriche.