Suggestiva ed elegante con un affascinante centro storico in cui si alternano ponti e canali, Comacchio è circondata dalle grandi distese naturalistiche delle valli, vero paradiso per i birdwatchers e per gli amanti delle escursioni. Si può dire che Comacchio sia la “capitale” del Parco del Delta del Po, riconosciuto dall’Unesco “Riserva della Biosfera”: un ambiente costruito nei secoli e nei millenni dal grande fiume sulle rive del Mare Adriatico, uno straordinario esempio di biodiversità, con la foce del fiume, le acque dolci e salate, le vaste lagune, le pinete e i boschi secolari.
La sua fondazione, circa duemila anni fa, viene attribuita agli Etruschi che già stanziavano nel Delta del Po, a Spina. Originariamente sorta come città lagunare su piccole isole formatesi alla foce del Po, venne solo nel 1821 a trovarsi sulla terraferma quando venne costruito il terrapieno stradale che la collega alla vicina Ostellato.
In seguito alla caduta dell’ Impero Romano d’Occidente, Comacchio entrò a far parte dell’ Esarcato di Ravenna (a testimonianza restano i monasteri di Santa Maria in Pado Vetere, nella Valle Pega e Santa Maria in Aula Regia) e poi del Regno Longobardo. Passò sotto l’influenza di Ravenna e di Ferrara fino a quando Carlo Magno, sconfiggendo i Longobardi, donò la città allo Stato Pontificio. Durante la dominazione pontificia, quello che era un abitato di capanne venne trasformato, nel tempo, in una città rinascimentale , così come la si può vedere oggi. Dopo il 1630 per iniziativa della Santa Sede, si valorizzarono le ambizioni commerciali che lo sbocco a mare offriva, realizzando la strada di collegamento con il porto di Magnavacca ed il grandioso Trepponti, vero monumento della città. A questo periodo sono da ascrivere la realizzazione di altri ponti in pietra e di importanti edifici tra i quali sono da citare la Loggia dove si immagazzinava il grano e il Colonnato dei Cappuccini.
Le valli di Comacchio hanno sempre rappresentato la risorsa principale dell’economia locale e la loro gestione fu sempre al centro delle vicende storiche. Ne sa qualcosa anche Napoleone Bonaparte che quando, nel 1797, si impadronì del paese e delle valli, vide i cittadini ribellarsi, finché ottennero la firma del Rogito Giletti (12 luglio 1797), con il quale la repubblica Francese vendeva alla cittadinanza tutte le valli.
Proprio le Valli rappresentano un patrimonio naturalistico enorme (ca. 12.000 ettari), riconosciuto a livello internazionale, creato dall’uomo e dall’acqua tra il fiume Reno ed il Po. Luogo di protezione di oltre 320 specie di uccelli (tra cui i fenicotteri rosa) che qui, in acque basse e salmastre, ci abitano, ci svernano, si nutrono, ci fanno i loro nidi, rendendo queste valli affascinanti e magiche, meritevoli di escursioni a piedi, in biciclette e, soprattutto, in barca tra “casoni” dei pescatori, canneti, anguille e allevamenti di vongole e cozze.
Passeggiando nelle stradine di Comacchio non si può evitare il Trepponti (1638), simbolo cittadino che unisce il canale navigabile Pallotta, proveniente dal mare, con il centro della città. Una struttura con ben cinque scalinate ad arco a tutto sesto, in pietra calcarea d’Istria, divenuta ormai anche set cinematografico e location per eventi prestigiosi. Un altro ponte interessante è quello denominato Ponte degli Sbirri, seicentesco, che prende il nome dal fatto che era vicino al carcere dove finivano i pescatori di frodo e da cui si arriva nel quartiere di San Pietro, rimasto integro nel tempo. Ci sono anche il Ponte del Teatro, settecentesco, e il Ponte del Carmine, accanto alla Chiesa del Carmine. Tra le architetture religiose vanno citate la secentesca Cattedrale di San Cassiano (patrono della città) con, affianco, la Torre campanaria; il Santuario di Santa Maria in Aula Regia, più noto come la Chiesa dei Cappuccini, edificato nel X secolo e ristrutturato nel 1600 con facciata neoclassica; il Monastero di Sant’Agostino (VI secolo), l’antico Ospedale degli infermi del XVIII secolo.
E’ doveroso visitare anche la Loggia dei Mercanti di Grano, il Museo della nave romana, dove si trova la imbarcazione rinvenuta nel 1980 ed allestito in un edificio ristrutturato che fa parte dell’antico complesso industriale di Palazzo Bellini, destinato a magazzini e alla marinatura delle anguille e del pesce di valle; la Manifattura dei Marinati, attuale centro visita del Parco e laboratorio per la lavorazione dell’anguilla marinata, tradizione gastronomica delle valli.
Nelle vicinanze della città c’è il litorale con i suoi 23 chilometri di spiagge e lidi (Lido degli Estensi, Lido Volano, Lido degli Scacchi, Lido delle Nazioni, Lido di Spina, Porto Garibaldi e Lido di Pomposa). Proprio a Pomposa si trova l’Abbazia fondata tra il VI e VII secolo d.C. luogo suggestivo e già crocevia di incontri culturali e religiosi nei secoli. Poco distante il Bosco della Mesola, cresciuto sulle sabbie dei cordoni dunari a partire dal 1500, casa dell’autoctono cervo delle dune, che vive solo qui. Un trenino elettrico porta all’interno degli alberi misti, in cui si incontrano di frequente i magnifici animali.
Tra i prodotti tipici di questa zona ricordiamo il riso Jolanda di Savoia, l’aglio di Voghiera e i prodotti di mare, dalle vongole di Goro all’anguilla, dalle seppie alle canocchie, il vino bianco locale DOC del Bosco Eliceo.
A Lido delle Nazioni, dal 2003, è sorto il Centro medico termale “Oasis”.
Le acque
Le acque presenti alle Terme Oasis (Lido delle Nazioni) sono principalmente acque salso-bromo-iodiche-o-salso-iodiche. Scorrono all’interno di un’ ampia falda sotterranea esistente da migliaia di anni, ubicata proprio sotto al Centro Termale in località Cà Rossa ad una profondità di circa 380 metri e la temperatura alla sorgente risulta essere 19,6°C.
Il fango
I fanghi sono melme ipertermali ottenuti dalla commistione di argilla e acqua termale, mantenute a contatto per lunghi periodi (almeno 6 mesi). I fanghi salsobromoiodici hanno proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche, rilassanti, disintossicanti e rivitalizzanti. Il fango viene portato ad una temperatura di 45°-47°C pronto per essere applicato sulla cute del paziente sui punti articolari da trattare con un tempo medio di fangatura intorno ai 15 minuti.
Indicazioni terapeutiche
Le principali patologie che possono essere curate grazie alle acque termali delle Terme Oasis SPA riguardano l’apparato respiratorio, il sistema cardiovascolare, gli inestetismi della pelle, i problemi estetici, patologie otorinolaringoiatriche e dell’apparato scheletrico.
Le cure ed i trattamenti
I trattamenti delle patologie croniche e recidivanti delle alte e basse vie respiratorie(sindromi rino-sinuso-faringo-laringo-tracheo- bronchiali) svolgono una funzione detergente, antiinfiammatoria, antiedemigena, antisecretoria, muco-regolatrice e immunostimolante. La ventilazione polmonare tramite una ginnastica respiratoria controllata favorisce il miglioramento della funzionalità respiratoria nelle patologie croniche bronco-polmonari.
La Fangoterapia viene utilizzata per attenuare e prevenire l’artrosi e altre patologie osteoarticolari e della cute, grazie al calore (circa 40°C) originato dagli impacchi e dalla conseguente sudorazione che favoriscono la circolazione sanguigna facilitando l’eliminazione delle tossine prodotte dalla cute e dalle articolazioni.
La Baneoterapia termale, stimolando la microcircolazione sanguigna del derma, reintegra l’equilibrio cutaneo e ottimizza le funzioni della pelle, aumentando il livello di protezione e prevenendo irritazioni e arrossamenti. Ha un effetto analgesico, antinfiammatorio, stimolante sul microcircolo sanguigno e dermoriequilibrante. Le indicazioni per tale terapia sono patologie artroreumatiche croniche, reumatismi extra-articolari, cervicalgie, artrosi, esiti di fratture, osteoporosi ed altre forme degenerative e dermatosi.
L’idrokinesiterapia, per la riabilitazione naturale in acqua calda, utilizza la composizione bromatologica delle acque termali rendendo più facile il movimento di riabilitazione, permettendo il rilassamento muscolo-tendineo ed una ripresa dolce e graduale dell’esercizio muscolare. E’ particolarmente indicata per persone con un ridotto tono e trofismo muscolare, per chi soffre di artrite e disturbi neurologici, come il dolore neuropatico. L’idrokinesi viene usata anche per la rieducazione perineale e per la cura delle fibromialgie per pazienti che soffrono di limitazioni dovute all’astenia (stanchezza cronica) con disturbi funzionali associati (cefalea, colite, sonno disturbato e problemi cognitivi).
Numerosi i trattamenti per la remise en forme: massaggi, percorso vascolare, cascate ed idromassaggi, una grotta di vapore e aree relax