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Bormio (SO) – Terme di Bormio

Situata a 1.225 metri sul livello del mare, Bormio si trova in un ampio anfiteatro naturale al centro delle Alpi. Nel cuore dell’Alta Valtellina, a circa 60 km dal suo capoluogo Sondrio, è circondata dalle imponenti vette delle Alpi Retiche, che sfiorano i 4.000 metri di quota e, inserita nel Parco Nazionale dello Stelvio, vanta scenari suggestivi sia in estate che in inverno. E se d’inverno a farla da padrone sono lo sci e tutte le attività all’aria aperta e sulla neve, in primavera, d’estate e in autunno si può scegliere tra circa 600 km di sentieri all’interno del Parco dello Stelvio, da percorrere a piedi o in mountain bike senza dimenticare le grandi salite dello Stelvio, del Gavia e del Mortirolo. Cittadina di antiche origini, vanta un centro storico con monumenti storico-artistici tra i più importanti e meglio conservati della provincia di Sondrio.

Abitata prima dai Reti (età del bronzo) e forse anche dagli Etruschi (si sono trovati manufatti riconducibili a questo popolo), sono scarse le informazioni sulle influenze ed il dominio anche del periodo “Romano”, anche se esiste la menzione di ” Acque Burmiae ” in una lettera scritta da Cassiodoro per il re Ostrogoto Teodato già nel 535 che rivela come la località e le sue acque termali fossero già conosciute ed apprezzate in epoca romana. Successivamente all’epoca romana, come tutta la Valtellina, Bormio subirà i passaggi e le dominazioni di Eruli, Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Proprio ai Goti si deve la realizzazione di quella che un tempo era conosciuta come “Via Imperiale di Alemagna” che collegava la Valtellina all’Engadina attraverso la Valle di Cancano.

Per la sua posizione di fondamentale crocevia dei valichi alpini, tra il X ed il XII secolo fu contesa dai vescovati di Como e Coira prima e, successivamente, dal 1376, Bormio e la Valtellina si ritrovarono sotto l’influenza milanese dei Visconti, riuscendo amantenere la propria autonmia comunale e vivendo un periodo di grande prosperità ed indipendenza, sancita con l’emanazione della Magna Carta Libertatis Burmii.

L’invasione dei Grigioni nel 1487 tolse al Contado molti dei privilegi acquisiti e durò per circa tre secoli con piccole parentesi di occupazione francese e spagnola.

Con la fine del dominio Grigione nel 1797 Bormio passò alla repubblica Cisalpina e quindi, in seguito all’assegnazione del congresso di Vienna, al Lombardo-Veneto allora in mano agli austriaci. Venne quindi meno l’autonomia e, dal quel momento innanzi, Bormio seguì le sorti della storia del nascente stato italiano. Agli inizi del ‘900 alle tradizionali attività agri-zootecniche venne affiancato un nuovo obiettivo di sviluppo incentrato sul turismo, con la creazione dei primi impianti di risalita e degli stabilimenti termali.

Il simbolo della città è il Kuerc (coperchio), un anfiteatro di pianta trapezoidale, coperto da una tettoia e costruito nel XIV secolo e dove si amministrava la giustizia. Vicino al Kuerc è abbinata la caratteristica Torre della Bajona ( o delle Ore) che prende il nome dall’enorme campana che c’era una volta. Nel XIV secolo, periodo in cui era fiorente il commercio e il transito, Bormio contava ben 32 torri, simbolo della potenza dei casati, la cui quasi totalità sono però andate distrutte. Rimangono, oltre quella del Kuerc simbolo stesso di Bormio, la Torre degli Alberti (XIII secolo), nel cuore della Via Roma, e quella annessa al Palazzo De Simoni.

Alcuni edifici religiosi meritano una visita. La Chiesa Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, di origine medioevale (824) a navata unica con otto cappelle laterali e con facciata a timpano arricchita da un portale in pietra verde di Campello e da due nicchie ove sono posizionate le statue dei Santi cui è dedicata. E’ da visitare anche la Chiesa del Sassello (nota anche come Chiesa della Pazienza), edificata nel 1398, con navata unica, bella facciata e, sull’altare, un’ancona lignea con l’incontro tra Maria e Elisabetta.

Tra gli altri punti di interesse a Bormio, vale la pena visitare il Museo Civico, ospitato dal Palazzo De Simoni; al suo interno si conservano antichi mobili, suppellettili, tele, statue ed altari lignei, quadri e ritratti provenienti da chiese e palazzi nobiliari ed opere d’arte popolare. Il Museo Mineralogico Naturalistico invece conserva una ricca e preziosa raccolta di cristalli e fossili valtellinese ed espone vari diorami con esemplari di fauna locale.

E’ proprio la natura la Regina di questo territorio. Bormio è circondata dai monti del gruppo Ortles-Cevedale, dal gruppo dei Monti di Fraele, dal gruppo della Piazzi e dal gruppo di Pietra Rossa in un contesto di vallate, boschi, fiumi, pascoli, cime montane (molte oltre i 3.000 mt. slm) che ne fanno una destinazione ideale per gli amanti dell’escursionismo, dello sport ma anche del relax e del benessere.

Interessanti anche i percorsi enogastronomici per assaporare i vini e i prodotti tipici della Valtellina, a partire dai pizzoccheri, fatti a mano con farina di grano saraceno, così come gli Sciatt, piccole e croccanti frittelle di formaggio fuso e la polenta taragna. Tra i formaggi della tradizione locale è lo Scimudin, dolce e cremoso, ed il Bitto. Tipica della Valtellina sono la Bresaola e la Slinzica. Ottimi i secondi a base di selvaggina, formaggi e salumi locali. Da gustare anche il miele e due amari prodotti localmente, il Brauli e la Taneda.

Oltre alle sue piste per gli sport invernali, Bormio è anche nota per le sue acque termali millenarie che sgorgano da nove fonti e alimentano tre impianti: Bagni Nuovi, Bagni Vecchi e Bormio Terme.

I bagni di Bormio vengono utilizzati sin dall’epoca precedente la dominazione romana, come testimoniato dal rinvenimento di un rilievo raffigurante una antica divinità legata al culto delle acque da parte della popolazione dei Reti, risalente al V-IV secolo a.C..

Pur citati nel corso dei secoli dai Romani ed in epoca medioevale, raggiungo la fama alla fine del Quattrocento, quando le terme di Bormio sono visitate nientemeno che da Leonardo da Vinci il quale, nel 1493 vi soggiorna per sfruttarne le proprietà benefiche, menzionandole poi nel Codice Atlantico.

Altri personaggi illustri che visitarono i bagni di Bormio sono stati il Duca di Milano (1496) e gli arciduchi d’Austria (1590).

Le acque

Le acque termali di Bormio provengono dal sottosuolo in profondità tra i 1000 e 1100 metri, facendo un lungo percorso in cui assorbono il calore per effetto del gradiente geotermico. Sotto la pressione idraulica generata dal continuo flusso idrico, risalgono verso l’alto cercando una via d’uscita in superficie, generando le fonti termali naturalmente calde dell’Alta Valtellina.  Le acque presenti alle Terme di Bormio sono principalmente ipertermali e solfato-calcica-magnesiaca-fluorata, oltre che leggermente radioattive per via della presenza di piccole quantità benefiche di radon. Esse scaturiscono da nove sorgenti ai piedi delle Alpi Retiche a 1300-1400 metri di altitudine, con una temperatura tra 38°C e 41°C. Le Sorgenti sono: San Martino, Bagni Romani (o Arciduchessa), Cassiodoro, Zampillo dei Bambini, San Carlo, Ostrogoti, Nibelunghi, Pliniana e Cinglaccia.

Indicazioni terapeutiche

Le acque sono note per le proprietà rigeneranti, rilassanti e antinfiammatorie. Le principali patologie che possono essere curate grazie alle acque termali delle Terme di Bormio sono: patologie dell’apparato locomotore, dell’apparato respiratorio, del sistema cardiovascolare, inestetismi della pelle, cellulite, patologie dermatologiche, patologie dell’apparato urinario, dell’apparato gastro-intestinale/gastroenterico, dell’apparato genitale e riproduttivo, malattie ginecologiche, stomatologie. Problemi estetici e della forma fisica (massaggi), stress, patologie del sistema muscolare, otorinolaringoiatriche (orecchio, naso, gola), dell’apparato scheletrico.

Le cure ed i trattamenti

Le terme propongono vari trattamenti, tra cui:

  • aerosol
  • balneoterapia
  • cure idropiniche e inalatorie
  • fangoterapia
  • irrigazioni intestinali e vaginali
  • docce interne
  • grotte sudatorie
  • riabilitazione motoria
  • terapia del dolore e massaggi

Le strutture sono dotate anche di una sezione ludico-sportiva (con piscina all’aperto e vasca per bambini con giochi d’acqua), un centro fitness e un centro estetico. Completano l’offerta: acquaticità, fitness, massoterapia, trattamenti estetici, percorso vascolare (Kneipp).

Come raggiungerci

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