Località termali attiveVeneto

Area Euganea (PD): Terme Euganee

Albano Terme

La cittadina di Abano Terme si trova ai piedi dei Colli Euganei, a pochi chilometri da Padova e deve il suo nome ad “Aponus”, il dio delle acque termali. Decantate da Plinio il Vecchio, Marziale, Tito Livio, Svetonio, Cassiodoro e Claudiano, le “Acquae Patavinorum” erano conosciute sin dal quarto secolo avanti Cristo e frequentate dagli antichi romani.

Reperti archeologici dal I sec. a. C. attestano la presenza sul Montirone di un’area sacra dedicata al Dio Apono. Vasi fittili e frammenti di ceramica ne confermano la frequentazione sino a tutto il V secolo d. C.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, questa terre videro succedersi l’occupazione Longobarda, Carolingia e Sassone.  Attorno al X secolo, grazie alla presenza dei monaci benedettini del Monastero di San Daniele, si realizzano consistenti opere di bonifica che portano il borgo a svilupparsi come importante centro rurale, soggetto però alle battaglie tra la signoria Carrarese di Padova e i della Scala di Verona, che nel 1314 con un assalto da parte di Cangrande distrussero la città.

Alla fine dell’XI secolo fu fondato un monastero benedettino sul colle di San Daniele che, attraverso l’opera dei suoi monaci, uniti a quelli del monastero di Praglia, contribuì in modo significativo a realizzare opere di bonifica del territorio che aumentarono le superfici delle aree coltivabili a frumento, frutteti, orti o semplicemente a pascolo.

Il complesso termale romano, distrutto dai Longobardi, verrà ricostruito dal Comune di Padova nel dodicesimo secolo.

Attorno al 1400 il territorio viene riorganizzato attraverso importanti bonifiche ad opera del patriziato veneziano, che qui costruirà nel ‘500 sontuose residenze, come Villa Rigoni Savioli in stile palladiano. In questo periodo viene realizzato anche l’importante complesso monastico di Monteortone, con il Santuario della Madonna della Salute eretto nel 1428 dopo l’apparizione della Vergine in una fonte termale.

Durante la dominazione veneziana la città viene governata da nobili famiglie, tra le quali vanno citate quella dei Malipiero e dei Mocenigo che aiutarono la città a crescere sul piano economico e sociale, anche attraverso consistenti opere di bonifica del territorio.

Dopo la caduta veneziana e l’arrivo napoleonico, ad Abano alcune famiglie padovane si sostituiscono a quelle veneziane nelle proprietà immobiliari, investendo in attività ricettive e termali. Grazie alle tesi illuministiche ed alle ricerche scientifiche, ci fu una riscoperta del valore del termalismo terapeutico e, una ricca famiglia padovana, i Dondi dall’Orologio, creò un importante stabilimento termale in città, ponendo le basi per un futuro ancora attuale. Durante l’800 la città fu travolta da un boom edilizio neoclassico, anche grazie all’architetto Giuseppe Japelli, che si ampliò fino alle creazioni architettoniche in stile liberty dei primi del ‘900 e che resero la cittadina meta turistica a livello nazionale ed europeo.

Visitare Abano Terme significa “vivere” la città anche oltre le stesse terme. Si può passeggiare nel cuore cittadino del Viale delle Terme, alberato e trafficato da persone, e visitare la Piazza della Meridiana, con la sua bellissima meridianain marmi policromi e realizzata dall’astronomo Salvator Condè.  Sempre lungo il Viale si trova il Duomo di San Lorenzo con il suo campanile e, all’interno, varie opere d’arte e un bel chiostro rinascimentale. La Pinacoteca civica è ricca di opere di Guido Reni, Tiepolo e Moretto. Si possono visitare il quattrocentesco Santuario della Madonna della Salute e la Chiesa di San Lorenzo, fino ad arrivare, a pochi chilometri di distanza, alla bellissima ed affascinanate Abbazia di Praglia, complesso benedettino che contiene, insieme a varie opere d’arte della scuola veneta, anche un antico erbolario, una antica spezieria ed una cantina del monastero.

Sempre nelle vicinanze di Abano si trovano l’eremo di Monte Rua, edificio camaldolese interdetto alle donne, da cui si può ammirare un panorama bellissimo sui Colli Euganei e fino a Padova e il Santuario di Monteortone (XV secolo) di impronta gotico rinascimentale.

Ma in questo angolo di Veneto non possiamo non degustare un calice di vino. Nei Colli Euganei ci sono degli ottimi vini, grazie al terreno vulcanico, come il Moscato Fior d’arancio Doc, da poco in versione secca, il Serprino tipico dei Colli Euganei, altri 10 vini DOC e 4 DOCG. In questa località è possibile trovare centri termali e centri benessere praticamente in quasi tutti gli Hotel.

Montegrotto Terme

Il comune di Montegrotto Terme, già S. Pietro Montagnon, è meta curativa da più di 3000 anni. Il nome stesso della cittadina ha la sua origine nel toponimo Romano di “Mons Aegrottorum“,cioè monte dei malati. Qui, attorno alle acque calde che sgorgano dal sottosuolo, si sono intrecciate nel corso dei millenni le storie di civiltà scomparse, i cui manufatti restano unici testimoni della loro passata esistenza.
Fu abitata prima dagli Euganei, poi dai Veneti giunti dall’Illiria (nel I° sec. a.C.) che conoscevano già le proprietà terapeutiche delle acque di questi luoghi, attribuendone l’origine agli Dei. A testimonianza di ciò, ci rimangono piccole sculture rappresentanti parti del corpo umano, dette “ex voto”, che altro non erano che particolari offerte ai malati, guariti dalle acque proprio in quelle parti che rappresentavano in bronzo, gettavano nei laghi votivi in segno di riconoscenza.

Nel centro storico di Montegrotto si possono visitare la chiesa dei Ss.Pietro ed Eliseo, ricostruita a cavallo della fine della seconda guerra mondiale sui resti di un’antico edificio romano; l’Oratorio della Madonna Nera (o Chiesa bassa), ricostruita nel 18° secolo , con campanile romanico su preesistenze fortificate medievali.
Poco distante troviamo l’area archeologica delle Terme Romane, una maestosa struttura termale del I° e II° sec. a.C. composta da tre vasche/piscine ed un sistema di canalizzazione articolato in condotti, scarichi e pozzi di decantazione. Vicino al complesso termale si trova un piccolo teatro del I° secolo ed un ninfeo.

Da non perdere il Butterfly Arc, Museo vivente della Casa delle Farfalle in cui oltre cento specie di farfalle vivono libere tra piante e fiori nei 3 grandi giardini tropicali: amazzonico, indoaustraliano e africano.

Piazza del Duomo a Montegrotto, è il cuore commerciale del centro storico, mentre non mancano verde e giardini tanto che da anni la città viene considerata “città giardino del Veneto”.

Nei pressi del monte Ceva , sempre nel Comune di Montegrotto, sorge una villa signorile che ormai è considerata parte del patrimonio locale culturale: Villa Draghi. La costruzione, del 1700, fu di proprietà di varie famiglie, dall’ultima delle quali ha ereditato il bizzarro nome. Attorno alla villa restano le vestigia di quello che fu l’antico giardino nobiliare dove è ancora possibile rinvenire piante insolite per quel tipo di ambiente.

Nei dintorni è possibile visitare, oltre ai siti e complessi già descritti nelle vicinanze di Abano Terme, il cinquecentesco Castello del Catajo, la Villa Barbarigo-Pizzoni-Ardemani a Valsanzibio, Arquà Petrarca, dove visse il grande poeta e capitale del “brodo di giuggiole”, la splendida città medioevale di Monselice, con il suo Castello Cini (XII sec.) e la Via Giubilare delle Sette Chiese.

Per quanto riguarda la gastronomia di Montegrotto Terme da provare i principali piatti del posto che si rifanno alla tradizione veneta e si basano su verdure locali e riso, come i risi e bisi, pasta e fagioli, bigoli al sugo. Nella preparazione dei piatti tipici euganei, molto utilizzate sono le erbe aromatiche di montagna utilizzate per condire e aromatizzare minestre, risotti, frittate o anche solo per farcire gli antipasti. La zona è anche molto conosciuta per la produzione di pasta fatta in casa, in particolare le tagliatelle con la mescola. Tra i piatti di carne va citata la gallina di Polverara, il coniglio in tegame, la faraona farcita e il pollo fritto. Un piatto tipico della zona è il torre sani, si tratta di piccioni al forno preparati con contorno di patate e verdure grigliate, il tutto aromatizzato con erbe di montagna. La tradizione euganea non si limita solo ai piatti tipici, ma anche ai prodotti enologici, come la pregiatissima produzione di vini D.O.C.; in questa zona si producono vini sia rossi, bianchi che neri come il pinot, il merlot e il cabernet. Montegrotto Terme è famosa anche per prodotti tipici regionali come il miele millefiori e quello di castagne, olio extravergine e la raccolta delle giuggiole, anche se recentemente la raccolta di questo frutto è sempre meno praticata a causa della scarsa richiesta. Tutti questi prodotti citati sono a marchio IGP e sono famosi in tutto il mondo. In questa località è possibile trovare centri termali e centri benessere praticamente in quasi tutti gli Hotel.

Battaglia Terme

Battaglia Terme è una località del versante orientale dei Colli Euganei, tangente alla strada Adriatica. Nel nome della cittadina c’è il doppio legame con l’acqua: quella termale salso-bromo-iodica e quella corrente del Canale Battaglia che la attraversa. Quest’ultimo, tracciato nel Medioevo, fu utilizzato per trasportare la pietra dei Colli, la selce, fino a Piazza San Marco a Venezia per costituirne il selciato.

I primi documenti attendibili sulle origini di Battaglia risalgano all’inizio del XIII secolo, in concomitanza con lo scavo del canale operato dal Comune di Padova tra il 1189 e il 1201. Da quel periodo la cittadina si trasforma in un centro artigianale e commerciale e sviluppa la capacità di creare energia per il funzionamento dei suoi mulini, delle segherie, dei magli e dei folli della cartiera, attraverso il forte dislivello (sette metri)   esistente tra il canale di nuova costruzione e il Vigenzone. Questo dislivello è sapientemente regolato da un   congegno   idraulico   detto   Arco   di   Mezzo, attraverso il quale, dal porto di Battaglia Terme, si sviluppa il commercio su barche ( i burchi) verso Padova, Monselice, Este, Venezia e Ferrara.

Visitare Battaglia oggi significa, innanzitutto, visitare due sontuose dimore principesche come la seicentesca villa Selvatico-Capodilista, con la sua cupola orientaleggiante, sorge sul monte Sant’Elena. Ai piedi una sorgente in grotta, frequentata nel periodo romano, e quattro laghetti caldi posti nel parco della grande proprietà.

Altrettanto singolare è l’imponente Castello del Catajo, costruito nel 1573, tutto merli e fossati all’esterno e preziosamente affrescato all’interno, visitabile, è talmente ampio che si contano oltre 350 stanze.

Da vedere anche la Chiesa di San Giacomo (XVIII secolo), la Conca di Navigazione ed il Museo della Navigazzione Fluviale che, unico nel suo genere, conserva migliaia di reperti, fotografie storiche, disegni di progettazione, documenti tecnici e commerciali, di imbarcazioni fluviali e della storia dei “barcari” di cui Battaglia fu importante centro.

La   predilezione da parte dei Romani  per   le acque di Battaglia   è   testimoniata   dal   suggestivo   complesso termale del Monte Sant’Elena, dove, nell’enorme parco di Villa Selvatico-Capodilista, si trovano la sorgente in grotta frequentata dai latini e quattro laghetti caldi.

Interessanti presso questa località anche i trattamenti antroterapici in grotta sudorifera, la fangobalneoterapia, le cure insufflato rie e inalatorie e la fisiokinesiterapia.

Galzignano Terme

Meta ideale per coloro che sono alla ricerca di una vacanza all’insegna del benessere, del relax e del contatto con la natura, Galzignano offre un contesto ambientale e termale di prim’ordine dove, insieme alle terme, è possibile scoprire realtà artistiche e culturali interessanti.

Le origini dei primi insediamenti su questo territorio risalgono all’era neolitica e durante l’epoca romana il centro segnò il confine tra il territorio padovano e quello atestino come rilevato dal ritrovamento di un cippo monolitico avvenuto nel 1922.

Galzignano fu anche uno dei primi centri del francescanesimo perchè vi sorse un piccolo monastero nel 1226. L’importanza del luogo è testimoniata dalla presenza di un podestà inviato dal comune guelfo di Padova e dal godimento di una certa autonomia dal capoluogo.

Anche questo centro seguì poi le vicissitudini storiche del padovano sotto le dominazioni di Venezia (1405-1798), dell’Austria e della Francia prima di entrare a far parte del Regno d’Italia (1866).

In epoca rinascimentale, la località divenne luogo ideale per la costruzione di ville e residenze signorili come la Villa Rizzoli Benedetti, edificata nel Quattrocento e poi ristrutturata nel Settecento. Ai secoli successivi risalgono, invece, la seicentesca Villa La Civrana, proprietà dei conti Emo Capodilista, la Villa Saggini, di fine Settecento, la Villa Boggian (seconda metà del Settecento) e la Villa Barbarigo, in località Valsanzibio, caratterizzata dal bellissimo labirinto e dal particolarissimo giardino considerato uno dei più belli d’Italia.

La proprietà, che fu di una delle prime famiglie veneziane, è introdotta da uno scenografico ingresso barocco, il cosiddetto Bagno di Diana, approdo fluviale e anteprima monumentale del giardino all’italiana che allieta la residenza.

Tra i monumenti presenti a Galzignano Terme è degna di nota l’antica parrocchiale (sec XVII) che conserva un dipinto di C. Ridolfi, pittore veronese del 1500. Di notevoli proporzioni e di spesse masse murarie, la chiesa è ad una grande navata con cinque altari. Il suo campanile venne ricostruito tra il 1878 ed il 1895. La nuova parrocchiale è in stile Neo-romanico e fu inaugurata nel 1961.

Un frammento di affresco del 1300 raffigurante la Crocifissione si trova in una chiesetta del 1337 eretta dal Riccadonna da Carrara.

Nel territorio sono interessanti la Villa Ciurana con affreschi del Seicento, la Villa Cromer e la casa Olivato, tutte del XVIII secolo. Da visitare anche il Museo del Colli Euganei con sale espositive di temi archeologici e naturalistici. Per gli amanti dello sport e della naturalezza ci sono molti sentieri e percorsi, tra cui quello del Monte Venda che conduce al meraviglioso monastero degli Olivetani.

Galzignano Terme possiede numerosi stabilimenti termali, annessi ad una sorgente termale, dotati di impianti adatti ad utilizzarla a scopo terapeutico e/o turistico.

Oltre al servizio turistico però, vi è anche la presenza di bagni di ampia rilevanza storica: i Bagni di San Bartolomeo, area termale visibile percorrendo una strada che collega Battaglia Terme con Galzignano Terme. La zona è caratterizzata da canne palustri, vegetazione tipica dei terreni molto umidi.

E’ chiaramente visibile la polla d’acqua calda termale segnalata, d’inverno, dal vapore acqueo che naturalmente si forma nella zona, data la differenza di temperatura tra l’acqua e l’ambiente circostante.

Il sito termale di San Bartolomeo è storicamente noto sin dal 1455 ed è stato utilizzato come bagno termale sin da allora sia dai poveri contadini, sia da illustri personaggi dell’epoca come il Savonarola, il Montagnana, il Professor Falloppio e altresì il Duca di Firenze utilizzarono i fanghi termali per curare le loro problematiche articolari.

 

Le acque delle Terme Euganee

Sin dall’antichità l’idea di bellezza è associata all’acqua in quanto simbolo di purezza e trasparenza. Quando poi all’acqua si unisce la forza della terra, si crea una sinergia di elementi che donano a corpo e mente leggerezza e vitalità. Questo è ciò che accade nelle sorgenti dei Colli Euganei, che i Romani consideravano il luogo ideale per concedersi “Salus per Aquam”.

La morfologia dei Colli Euganei, infatti, formatisi 35 milioni di anni fa, ha favorito la formazione delle sorgenti di acque calde termominerali, nonché lo stanziamento nella zona delle popolazioni richiamate dagli effetti benefici di tali acque. Quest’ultime, va detto, percorrono oltre 100 km di sottosuolo e – originarie delle Piccole Dolomiti e dell’altopiano della Lessinia – penetrando 3000 metri di sottosuolo e stando a contatto con le rocce a una temperatura di 200 gradi, riaffiorano a 70-80 gradi dando origine al bacino termale euganeo.

Date le sue proprietà, l’acqua termale euganea è definita ipertermale salsobromoiodica fortemente mineralizzata e contiene anche diversi gas disciolti, principalmente azoto.

 

Il fango delle Terme Euganee:

Studi scientifici recenti hanno dimostrato che il fango del bacino euganeo ha elevate proprietà antinfiammatorie talmente uniche ed efficaci da meritare il brevetto europeo che distingue il fango delle Terme Euganee da ogni altro in tutta Europa. All’interno del fango, infatti, ci sono microalghe ETS (Euganean Thermal Springs), cioè microorganismi vegetali esclusivi dell’ambiente termale euganeo, che maturano nel fango irrigato dall’acqua salsobromoiodica euganea, che presentano caratteristiche e proprietà uniche.

Nel fango sono presenti sostanze minerali dotate di elevata attività curativa che lo rendono certificato con il marchio Fango DOC (Denominazione di Origine Collettiva).

Il fango, incubato in vasche speciali per almeno 6 mesi, viene utilizzato in terapie che prevedono quattro fasi: l’applicazione alla temperatura di 38-40°, la doccia calda, il bagno ionizzato e la pausa relax.

 

Le indicazioni terapeutiche

Le azioni benefiche che l’acqua delle terme euganee esercita sull’intero organismo sono: antiinfiammatorie, di stimolazione del sistema immunitario, disinfettanti, antisettiche, endocrine su tiroide e stimolante dell’apparato genitale femminile. Tali trattamenti sono indicati soprattutto in caso di edemi, lesioni e infiammazioni, artrosi, poliartrosi, osteoartrosi, reumatismi, osteoporosi, fibrosi, tendiniti, lombalgie flebopatie, varici, vasculopatie, broncopatie, riniti, faringiti, laringiti, tonsilliti, sinusiti e otiti.

 

Le cure e i trattamenti

Le Terme Euganee sono la più grande e antica stazione termale d’Europa specializzata nel trattamento della fango-balneo-terapia termale e nella massoterapia. La composizione chimica dell’acqua infatti favorisce la risoluzione di processi infiammatori cronici. I numerosi siti termali presenti sono dotati anche di ambienti deputati all’erogazione di terapie inalatorie, alla idrokinesiterapia eseguibile in acqua termale e alla fisiokinesiterapia per la riabilitazione motoria. Il bagno termale euganeo infatti è ideale per le articolazioni, per le sindromi dolorose e le atrofie muscolari ed è una terapia importantissima nei programmi riabilitativi dopo traumi, fratture e interventi chirurgici. Non meno importanti i trattamenti benessere d’alto livello erogati per mezzo di cure naturali come quelle termali.

 

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