LombardiaLocalità termali attive

Miradolo Terme (PV) – Terme di Miradolo

Alcuni scavi hanno riportato in zona testimonianze e reperti databili all’età del bronzo ed alla civiltà di Golasecca, consistenti in una ventina di siti archeologici dove sono stati rinvenuti oggetti di uso comune, vasellame, urne cinerarie.

Il nome Castrum Miradolium  appare ad ogni modo per la prima volta nel testamento dell’arcivescovo milanese Ariberto da Intimiano del 1034, lasciando intuire che nell’area dell’attuale comune dovessero trovarsi delle fortificazioni o delle torri in area sopraelevata.

In un documento dell’XI secolo compare come Miradolum in riferimento alla presenza di acque curative, ma si sa per certo che la località era nota almeno già dal secolo precedente per la presenza nel suo territorio di fonti naturali di acqua salina che erano utilizzate per scopo di conservazione dei cibi.

Nel 1164 l’imperatore Federico I° assegna alla città di Pavia la giurisdizione sulla Lomellina, l’Oltrepò Pavese e anche alcune località del Pavese, come Miradolo. Il borgo di Miradolo apparteneva alla Campagna Sottana pavese e dal XV secolo fece parte della podesteria del Vicariato di Belgioioso (di cui era capoluogo Corteolona) e ritornò ad essere particolarmente noto nel 1511 quando re Luigi XII di Francia, calato coi francesi alla conquista del Ducato di Milano, diede il primo riconoscimento ufficiale allo sfruttamento delle fonti di acqua salina locali per scopi terapeutici, istituendo di fatto le prime terme.

Il vicariato di Belgioioso venne infeudato dal 1475 a un ramo cadetto degli Estensi e confluì per matrimonio nel 1757 nei domini dei principi Barbiano di Belgioioso.

Nel XVIII secolo gli viene aggregato il piccolo comune di Ca’ de Rho. Nel 1872 viene unito a Miradolo il soppresso comune di Camporinaldo. Nel 1938 il comune assunse la denominazione di Miradolo Terme in riconoscimento dell’ormai secolare attività termale che qui si svolgeva, supportata nel 1912 dalla fondazione del complesso idroterapico delle “Saline di Miradolo” sotto il patrocinio dell’Università di Pavia.

Questa graziosa cittadina, con un pittoresco centro storico ricco di palazzi settecenteschi, sorge su un’area collinare boscosa. Il paese prima feudo dei Belgioioso poi degli Estensi, vanta, una interessante Chiesa Parrocchiale che ha al suo interno un pregevole organo di Bossi urbani e alcuni affreschi settecenteschi; in frazione Camporinaldo, l’oratorio di Santa Maria risalente al Quattrocento, contiene una tela del Lanzani  con Madonna cinquecentesca.

Nella zona circostante sono numerosi i castelli e i monumenti medievali da visitare, primo fra tutti il Castello di Miradolo, il cui impianto risale al XVII e XVIII secolo. Il centro termale è situato in un immenso e suggestivo parco con varie strutture ricettive. Nei dintorni, si consiglia una visita alle città di Pavia, Piacenza e Cremona, distanti solo mezz’ora d’auto e ottimamente collegate da mezzi pubblici.

Tra le tante specialità della provincia di Pavia vi sono il tartufo che trova terreno fertile nei boschi della valle dello Staffora., il riso, le rane, la zuppa con il pane. Tra i salumi il salame di Pavia, i cacciatorini, i cotechini, le pancette e le coppe. Tra i vini tipici di Pavia il Barbera, la Bonarda pavese, il Pinot, il Montescano e il Montù Beccarla. L’economia del paese è basata sull’ agricoltura e sulla coltivazione delle leguminacei, in particolare i piselli che hanno anche un ruolo importante nella gastronomia di Miradolo: sono buoni, facili da cucinare e si adattano a molti piatti, tra cui “riso e bisi”.

Le acque

Le acque presenti alle Terme di Miradolo sono principalmente  salso-bromo-iodiche, litio magnesiache, sulfuree. Le acque sgorgano da quattro fonti curative (Fonte Cà de Rho, Saline Santa Maria, Fonte San Pietro, Fonte Vittoria)  ad una temperatura compresa tra 12°C e 16°C.

Indicazioni terapeutiche

Le acque termali sono utilizzate per curare le patologie dell’apparato respiratorio, dell’orecchio, artroreumatiche, dermatologiche, vascolari, dell’apparato urinario e dell’apparato gastroenterico.

Le cure ed i trattamenti

Sono disponibili numerosi trattamenti, tra cui:

  • Cure idropiniche (bibita): per la calcolosi delle vie urinarie, discinesia delle vie biliari, dispepsia, gastroduodenite, intestino irritabile.
  • Cure inalatorie: aerosol, inalazioni a getto diretto, humage, nebulizzazioni, docce nasali per riniti, rinosinusiti, sinusiti, corditi, faringiti, laringiti, ipertrofia adenotonsillare.
  • Cure per la sordità rinogena: insufflazioni, politzer, inalazioni per disfunzioni tubariche, ipoacusia, stenosi tubarica, otiti catarrali, catarro tubarico.
  • Ventilazione polmonare: per bronchiti, bronchiectasie, broncopatie.
  • Cure per le vasculopatie periferiche (idromassaggi): per flebopatie, insufficienza venosa, vasculopatie, esiti post chirurgici arti inferiori, turbe vascolari periferiche.
  • Bagni terapeutici (artroreumatici e dermatologici): per psoriasi, eczemi e dermatiti.
  • Fanghi e bagni terapeutici: per osteoartrosi, reumatismi extra articolari, artrite reumatoide, artrosi, cervicalgie, discopatie, osteoporosi, periartriti, esiti post operatori.

Lo stabilimento è dotato anche di un centro estetico e di strutture ludico-sportive.

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