Località termali attiveBasilicata

Latronico (PZ) – Terme Lucane

Latronico è una cittadina lucana, situata all’interno del Parco Nazionale del Pollino. Il centro è posizionato a 888 metri d’altitudine all’entrata della valle del Sinni, nella parte sud-occidentale della provincia di Potenza e sorge ai piedi del monte Alpi, costituito da tre cime denominate: Santa Croce, Punta del Corvo e Pizzo Falcone. Il paese si suddivide in una parte alta, dove sorge il centro storico, denominata Capadavutu e una parte bassa detta Capabbasciu. Nella zona denominata dagli abitanti Munisterio in tempi antichi sorgeva un convento di Gesuiti.

La zona è particolarmente ricca di siti archeologici, tra cui numerose grotte-rifugio risalenti all’epoca preistorica.

Gli insediamenti umani nel territorio di Latronico sono presenti fin dal Mesolitico (circa 8000 a.C.), come testimoniano il ritrovamento di tracce di una comunità di uomini primitivi che vissero in piccoli gruppi per oltre 6000 anni nelle Grotte di Calda, praticando essenzialmente un’economia di tipo agro-pastorale. Il primo nucleo abitativo risale probabilmente all’Alto Medioevo ad opera di una popolazione rurale che si stabilì su un colle più alto per sottrarsi alle scorribande di Longobardi e Saraceni.

Solo nel 1063 per la prima volta compare il nome di Latronico in un documento, il Syllabus Graecarum Membranarum. Negli anni che seguirono il paese fu feudo di Cola di Jonata, dei Sanseverino, dei Palmieri, dei Corcione e infine dei Gesuiti. Quando i Gesuiti furono espulsi dal Regno di Napoli (1767) il feudo passò al Demanio.

Girando per il paese sono da visitare, oltre alle caratteristiche stradine del centro storico, su cui si affacciano vari portali in pietra, la Basilica di Sant’Egidio Abbate, a tre navate, con colonne di stile dorico e varie opere d’arte, la Chiesa di San Nicola (XII sec.) con la sua Torre campanaria ed i Palazzi Arcieri e Gioia.

Una visita meritano i Musei del Termalismo (presso il complesso termale), il Museo Civico Archeologico nella frazione di Calda e il Museo delle arti, dei Mestieri della Civiltà Contadina, anche considerando la tradizione artigianale locale nel merletto e nel Puntino ad ago e nella lavorazione della pietra.

Nelle vicinanze si possono ammirare i “calanchi”, un ventaglio di creste argillose affilate e disposte una accanto all’altra; i siti archeologici di Colle dei Greci, le cinque Grotte di Calda ed il fossile di un pesce marino, di 30 milioni di anni fa, su una roccia alle pendici del Monte Alpi.

Latronico è un comune del Parco nazionale del Pollino e della Comunità montana Lagonegrese ed è perciò ricco di ampie zone naturalistiche complete di aree attrezzate e percorsi alpinistici.

La cucina locale presenta tutte pietanze prodotte con le genuinità della terra, con ingredienti autoprodotti e semplici ma di ottima fattura nonché di una squisitezza unica.

Tra i primi piatti, tutti rigorosamente fatti di pasta casereccia, da menzionare vi sono senza dubbio: le Tapparedde cch’i lardari (lasagnette con funghi porcini), i Maccaruni ‘i casa ccu’ savuzizzonu e coria (fusilli con salsiccione e cotica), i Rascatieddi du’ gualano (gnocchi a tre dita del lavoratore), i Maccaruni ‘i casa cca’ muddica (fusilli con la mollica del pane), i Tagliulini e fasuoli ccu’ zzifft (tagliolini, fagioli e polvere di peperoni macinati), le Lagane e ciciri (lagane e ceci), la Coria e fasuoli (cotica e fagioli), Raviuoli cca’ ricotta (ravioli con ricotta di pecora), Virmicieddi ‘a trappitara (vermicelli alla trappitara).

I secondi piatti sono rappresentati da: Crapettu sfrittuliatu (capretto fritto in padella), Baccalà e zafarane crusc’che (baccalà e peperoni cruschi), Ainu ccu’ patane e cipuddine (agnello con patate e cipolline selvatiche), Puddastru arrustutu (pollo nostrano arrostito) e la Custata ‘i castratu arrustuta (costata di castrato arrosto).

Altre pietanze tipiche sono: gli gliummarieddi (budelline di agnello avvolte a gomitolo), la pastorale (carne di pecora cucinata secondo l’usanza dei pastori lucani), la ‘Rrappaiona(piatto antichissimo composto da tutti i tipi di legumi e cereali con l’aggiunta di lardo, aglio, prezzemolo e peperoncino), una varietà di insaccati (salsiccia, salsiccione, sopressata, prosciutto, capicollo), latticini (formaggio pecorino, caprino, ricotta) e funghi (porcini, ovoli, gallinacci). Non raramente la cucina si arricchisce di selvaggina, come il cinghiale e la lepre.

Dolci tipici della tradizione latronichese sono: u sanguinaccio (il sanguinaccio, dolce fatto in massima parte di sangue di maiale con aggiunta di riso, uva passa e cioccolato), u purciddato (dolce pasquale) e i cannariculi (dolcetti di pasta fritta consumati nel periodo di carnevale).

A circa 4 chilometri dal centro abitato di Calda si trovano le Terme di Latronico altrimenti dette Terme Lucane, che si annoverano tra le terme più rinomate della Basilicata.

Ubicate nel cuore del Comprensorio Ecologico Termale del Pollino – Sirino – Maratea, angolo incontaminato della Basilicata verde, che nel Parco Nazionale del Pollino trova la sua massima espressione, le Terme Lucane rappresentano uno dei momenti esaltanti della realtà locale confermata ulteriormente dal mare di Maratea, dalle nevi del Monte Sirino (stazione sciistica) e dal lago di Senise. Le virtù terapeutiche di queste acque, molto probabilmente, erano note fin dalla preistoria. Le ricerche archeologiche condotte nei primi anni del 1900 hanno portato alla luce nelle grotte di Calda, immediatamente vicine alle sorgenti, Stipi votive, considerate dagli studiosi depositi sacri connessi con il “culto delle acque salutari”.

Le acque

Quelle che sgorgano intorno a Latronico, dal greco “luogo nascosto”, sono acque sulfuree, bicarbonato calciche, salso-bromo-iodiche e salso-iodiche di una temperatura che si attesta attorno ai 21-22°C. Esse sgorgano da due sorgenti: la Grande Sorgente bicarbonato-calcica e la Piccola Sorgente bicarbonato-calcica-sulfurea.

Indicazioni terapeutiche

Le patologie curate con questa tipologia di acque termali riguardano malattie respiratorie, otorinolaringoiatriche, reumatiche, dermatologiche, gastroenteriche, circolatorie, epatiche e delle vie biliari. È possibile, inoltre, richiedere specifici trattamenti per la riabilitazione motoria e respiratoria.

Le cure e i trattamenti

Le prestazioni di fangobalneoterapia erogabili attraverso cicli di cura con:

  • fango + bagno terapeutico
  • fango + bagno o doccia di “annettamento”
  • bagno terapeutico
  • bagno con idromassaggio

Le Acque bicarbonato calciche solfuree di Calda, sono considerate acque minerali elettivamente indicate nella prevenzione e nella cura delle flogosi ad andamento cronico recidivante delle alte vie respiratorie.  La crenoterapia indicata nella prevenzione e nel trattamento delle infiammazioni croniche di orecchio, naso e gola può essere schematicamente suddivisa in secca e umida.

Le cure di tipo secco, caratterizzate da una componente idrica molto modesta, sono rappresentate da aerosol, humage ed insufflazioni endotimpaniche.

Inalazioni, nebulizzazioni e docce nasali appartengono invece alle cure termali di tipo umido, in cui la componente idrica rappresenta il costituente principale. Humage ed aerosol sono particolarmente indicate, quindi, nell’otite media catarrale e nella sinusite.

La ventilazione polmonare, indicata nelle broncopatie croniche ostruttive, consiste in insufflazioni di acqua solfurea nebulizzata mediante un “respiratore meccanico a pressione positiva intermittente”, che ne favorisce l’afflusso durante la fase di aspirazione e riduce in meno di 4 secondi la fase di espirazione. Mediante le insufflazioni endotimpaniche i principi attivi contenuti nelle acque minerali raggiungono l’orecchio medio dove espletano la loro azione terapeutica. Le inalazioni trovano indicazione elettiva nelle faringiti, nelle tonsilliti e nelle laringiti.

Le docce nasali risultano particolarmente utili nel migliorare lo stato anatomofunzionale del naso; giovano anche allo stato di salute dell’orecchio medio, dei seni paranasali, della faringe e di tutto l’albero respiratorio. Le docce nasali espletano una intensa azione terapeutica soprattutto in alcune forme di rinite, di rinosinusite e di sordità rinogena. È bene precisare, infine, che non è corretto sottoporsi alle cure termali durante la fase acuta delle flogosi inerenti ai vari distretti di pertinenza terapeutica.

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