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Alto Reno Terme, un territorio da scoprire

A cura di Nicola Ucci

In provincia di Bologna, a circa un’ora dal capoluogo emiliano, sorge una piccola cittadina che in realtà si fa grande non appena si scoprono le infinite possibilità che offre: Porretta Terme.

Questa località, cittadina più popolosa dell’Unione Alto Reno Terme, nasce circa 2000 anni fa quando, narra una leggenda medioevale, un bue malconcio e assetato sceglie una delle fonti di questa zona per abbeverarsi; ritornato dal proprio padrone, egli scopre con sorpresa che il suo animale ha ripreso vigore e il suo originario benessere. Ecco che, da allora, il bue diventa simbolo della città e perfetta descrizione della vera essenza di Porretta Terme: le terme, appunto.

È qui, infatti, che sgorgano particolari sorgenti di acque sulfuree e salsobromoiodiche, in grado di donare benefici all’apparato locomotore, respiratorio, vascolare e fungere d’aiuto per la cura della sordità rinogena, di affezioni gastroenteriche, dermatologiche e per particolari disturbi ginecologici. Grazie, quindi, alla ricchezza di queste acque e al variegato e complesso patrimonio idrominerale, si consente ai fruitori una vastissima gamma di trattamenti, per soddisfare, appunto, qualsiasi (o quasi) esigenza; tutto ciò è consolidato dall’esperienza di professionisti del settore che garantiscono serietà, attendibilità e, soprattutto, efficacia.

Nello specifico, come già anticipato, è opportuno fare una distinzione tra le due tipologie di acque provenienti da questo territorio: le acque salsobromoiodiche affiorano dal terreno collocato nella parte alta del paese, sotto l’albergo Terme, e contengono cloruro di sodio, sodio, bromo e ionio: particolare è il fatto che proprio in questa zona sono stati ritrovati reperti archeologici delle antiche terme romane; le acque sulfuree, invece, posseggono come principio attivo l’idrogeno solforato, un tipo di gas attraverso il quale lo zolfo esercita le sue azioni curative.

Ma come già anticipato Porretta Terme (o per meglio dire Alto Reno Terme) non è solo termalismo; i modi per rilassarsi sono davvero molti contando che è una località di quasi 7000 abitanti, perciò potenzialmente piccola.

Vediamo, perciò, quali altre bellezze e attività attendono i futuri visitatori di questo splendido luogo:

  1. LA CAMMINATA: come giustamente si dice, “Camminare è salute” e quale miglior definizione se associata ad un territorio come questo. Le escursioni a piedi che questa località offre sono tantissime, dall’Anello di Granaglione all’Anello di Casa Roversi, dall’Anello del Monte della Croce al Sentiero Marconiano per arrivare all’ultimo ma non meno importante Corno alle Scale: per chi non lo sapesse, infatti, questa meraviglia montana è molto ben connessa ai territori di Porretta Terme e Granaglione e perciò la rende un punto forte (oserei dire fortissimo) di tutta l’offerta.
  2. I DINTORNI: ciò che caratterizza una località non è solo il suo centro, ma anche il contesto da cui è attorniata. E a Porretta direi che anche d questo punto di vista è una realtà molto fortunata; a farle da specchio, ecco che si possono trovare tre meraviglie lacustri: il lago Scaffaiolo, in provincia di Modena a pochissimi chilometri dall’Alto Reno e il Parco Regionale dei laghi di Suviana e Brasimone, altro splendido esempio.
  3. CULTURA: un’altra definizione di benessere potrebbe derivare dal bisogno di acculturarsi, di scoprire cose nuove; e ancora una volta questo territorio è all’altezza delle aspettative: perché non andare alla ricerca delle tracce storiche che personaggi come Gioacchino Rossini, Lorenzo il Magnifico o Niccolò Macchiavelli hanno lasciato? O magari si preferisce sorseggiare un’ottima birra alle castagne del birrificio Beltaine ascoltando le soavi note degli artisti del Soul Festival? O, perché no, si vuole visitare la Rocchetta Mattei, una piccola perla tra i boschi e le montagne? Ci sono così tante cose da fare e influenze storiche tra cui perdersi che si potrebbe rimanere settimane!
  4. IL SOUL FESTIVAL: a proposito di questo evento, fondamentale citarlo non solo perché in grado di attirare personaggi da tutto il mondo ma perché completa l’atmosfera particolare di questa suggestiva località. In oltre trent’anni, infatti, da Porretta sono appositamente passati i più grandi nomi del soul, riposizionando questa località nel percorso dei grandi avvenimenti musicali.
  5. IL CIBO: questo ultimo capitoletto non ha assolutamente bisogno di descrizione alcuna, se non che vi illustri quali sono le prelibatezze che questa terra offre (e vi assicuro sono tantissime!): partiamo da una materia prima che qui fa da padrona, ossia la castagna. È proprio con questo prodotto, infatti, che vengono preparate molte delle tipicità locali tra cui: la farina di castagne, i necci e il castagnaccio (assolutamente da provare); ma questo territorio non è solo castagne, ma anche morbidi impasti: è qui che si producono le zampanelle, simili a delle crepes salate, e la crescenta di Lizzo, altro prodotto magistrale. Ma ecco che arriviamo a parlare dei frutti della terra, ovvero i funghi e i tartufi: questi prodotti, nobili e poveri allo stesso tempo, conferiscono ai piatti dei gusti inimitabili e la sicurezza di mangiare qualcosa di gustoso e, soprattutto, a KM 0. Concludendo, come nei pasti, ecco che arriva il dolce e tra quelli storici ecco che compare il Tortino di Porretta, più che un prodotto, un ricordo nel cuore degli emiliani durante l’infanzia.

Insomma, come si può denotare, l’Alto Reno è una località che colpisce e affascina, perché ricca di cultura, storia, natura e benessere. Ogni giornata potrebbe essere diversa dalle altre e per questo unica.

Fatevi affascinare, emozionare, stupire e trasportare in questa località dove accoglienza e tranquillità fanno da padrona.

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