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Le acque termali non sono tutte uguali: scopri le differenze

A cura di Nicola Ucci

Fin dall’antichità le terme sono una delle risorse con cui gli uomini si prendono cura di sé stessi e del proprio benessere. Già dall’epoca romana, infatti, si aveva l’abitudine di recarsi alle terme per beneficiare delle sorgenti naturali di acqua. Ma cosa sono le acque termali?

Le acque termali sono particolari tipologie di acque che emergono dal sottosuolo. Attraversando tutti gli strati del suolo, assorbono molteplici sostanze, quali: magnesio, calcio, manganese, potassio, silicio, rame, ferro, zinco. Le due principali caratteristiche che differenziano questo tipo di acqua dall’acqua dolce sono la temperatura, che deve tenersi sopra i 20° e la presenza di sali minerali specifici.

È chiaro come la presenza di sostanze così diverse, renda le acque termali una risorsa particolarmente complessa. È stato, quindi, necessario classificarla in base a tre criteri principali: la temperatura, il residuo fisso a 180° e la composizione chimica.

La prima distinzione è quella tra acque minerali, oligominerali e mediominerali. Nel gruppo delle acque minerali rientrano le principali acque termali curative e con un particolare residuo fisso, che supera il grammo per litro. Le acque oligominerali sono considerate le migliori acque termali da bere poiché possono esercitare un’azione benefica sui reni e posseggono un residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l. Le acque mediominerali, infine, sono caratterizzate dalla presenza di bicarbonati; è in grado di favorire un’azione diuretica che diminuisce proporzionalmente all’aumentare del residuo fisso, che oscilla tra i 500 e i 1500 mg/l.

Ulteriore classificazione è quella in base alla composizione salina, che vede le acque suddivise in: salse o cloruro sodiche, sulfuree, arsenicali – ferruginose, bicarbonate, solfate, carboniche, radioattive, salso – bromo – iodiche e marine.

Le acque Salse o Cloruro-Sodiche sono caratterizzate dalla presenza di cloruro e sodio. Vengono somministrate prevalentemente come acque da bere, fanghi, inalazioni e sono utili al trattamento di problemi ad ossa, articolazioni, oltre che per reumatismi, disturbi vascolari, respiratori e digestivi. I centri termali più famosi sono quelli di Ischia e Montecatini.

Le acque sulfuree contengono zolfo in varie combinazioni e vengono utilizzate come acque da bere, per fanghi, inalazioni e per la balneoterapia. Utili per la rigenerazione della pelle, sono particolarmente indicate nelle patologie croniche otorinolaringoiatriche e respiratorie, patologie osteoarticolari, del ricambio (gotta), angiopatie, cutanee e ginecologiche. Tra i centri che le propongono ci sono: Caramanico Terme, Terme di Popoli e Castel San Pietro Terme.

Le acque arsenicali – ferruginose contengono una grande quantità di ferro; vengono utilizzate come acque da bere, per balneoterapie, inalazioni, irrigazioni e fanghi. Sono naturali ricostituenti ed ottimi cosmetici per la pelle. Alcuni dei centri termali con acque arsenicali – ferruginose sono: Levico Terme, Vetriolo e Roncegno Terme e Prè Saint Didier.

Le acque bicarbonate sono tra le più comuni in natura e contengono prevalentemente bicarbonati e calcio. Sono usate per la terapia idropinica mentre le più concentrate vengono utilizzate per bagni e docce. Sono particolarmente consigliate agli sportivi per il reintegro dei Sali minerali dopo l’attività fisica. Tali acque sgorgano, tra le altre, alle terme di Sangemini e Recoaro.

Le acque solfate hanno come elemento predominante lo zolfo. Si somministrano essenzialmente come acque da bere, ma sono usate anche per fanghi ed irrigazioni. Depurano il fegato e hanno effetti benefici sulla pelle e sui capelli. Sono, inoltre, utilizzate per trattare i disturbi dell’apparato digerente e di quello gastrointestinale. Tra le sorgenti più famose ci San Pellegrino Terme e Boario.

Le acque carboniche sono caratterizzate dalla forte presenza di anidride carbonica. Si usano essenzialmente come acque da bere, ma sono adatte anche per la balneoterapia, docce ed irrigazioni; nei bagni termali riequilibrano l’apparato circolatorio. Tra i centri termali che la utilizzano ci sono: Chianciano e le Terme di Telese.

Le acque radioattive contengono tracce di radon e sono classificate in base alla loro radioattività. Permettono il riequilibrio del sistema nervoso e si somministrano per bibita, per inalazioni, irrigazioni, per balneoterapia e fangoterapia. Alcuni dei centri termali che le presentano sono: Prè Saint Didier (con concentrazione radioattiva moderata), Bormio, Equi e Merano.

Le acque salso – bromo – iodiche sono acque termali estremamente mineralizzate di origine marina. Si somministrano per balneoterapia, fanghi, inalazioni ed irrigazioni. Sono ottime per curare patologie del sistema respiratorio, dell’apparato locomotore e circolatorio. Tra le località si segnalano Salsomaggiore, Castrocaro e Riolo Terme.

Infine, l’acqua marina si presenta diversa dalle classiche acque termali. È antibatterica e risulta un valido alleato per irrobustire le ossa e migliorare la circolazione; favorisce, inoltre, la circolazione ed è utile per combattere la cellulite. L’utilizzo avviene attraverso fanghi, bagni, aerosol e inalazioni.

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