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Alleviare e combattere i problemi respiratori alle terme

A cura di Nicola Ucci

Per chi soffre di problemi respiratori diventa un problema affrontare la quotidianità in modo sereno. Ma se si decidesse di passare una o due settimane alle terme, scoprireste che i benefici sono tutt’altro che mediocri. Grazie all’acqua termale, infatti, è possibile trattare tutti gli stati infiammatori cronici delle vie respiratorie, agendo su di essi attraverso nebulizzazioni, aerosol, humage e inalazioni, differenziati essenzialmente dalla grandezza delle particelle di acqua erogata: tanto più le particelle sono ridotte, tanto più saranno efficaci ed entreranno in profondità. Durante il trattamento vengono utilizzate tipologie di acque diverse in base alla specifica patologia da trattare, ma in linea di massima quelle più utilizzate sono: le acque sulfuree, le salsobromoiodiche, le bicarbonate e le solfate.

Il primo trattamento che andiamo ad analizzare sono le inalazioni caldo-umide, che vanno ad agire sulle infiammazioni croniche delle prime vie respiratorie, ossia naso, laringe e faringe. In questo caso, l’erogazione del vapore avviene attraverso un particolare apparecchio in grado di frammentare l’acqua termale in particelle di dimensioni di circa un millesimo di millimetro. Il paziente dovrà, quindi, stabilirsi a 20-25 cm dal beccuccio erogatore ed inalare con naso o bocca.

Altra pratica molto efficace è quella della doccia nasale micronizzata, che consiste nel versare l’acqua termale in una narice per poi farla uscire dall’altra; nonostante sia un po’ fastidiosa per via delle zolfo inalato, l’effetto finale sarà più che buono per via delle particelle inalate che, ridotte dalle docce, saranno più facilmente assimilate e quindi più efficaci.

Passiamo ora al trattamento con aerosol, quello che tra tutti apporta il maggior beneficio: questo perché le particelle emesse sono talmente sottili da essere in grado di raggiungere in profondità i bronchi. Per questo trattamento, le soluzioni sono molteplici: nel caso le vie aeree da trattare fossero quelle superiori di naso, laringe e faringe, l’aerosol adatto è quello termico; se si ha necessità di trattare i sintomi fino ai bronchi, la scelta ricadrà sull’aerosol ad ultrasuoni; se la patologia è più complessa e si intende agire sui distretti respiratori inferiori dei polmoni, si farà uso di un aerosol ionico, che utilizza particelle ridottissime, in grado di penetrare con più facilità. Ogni seduta ha una durata di 10-15 minuti durante il quale viene inalato circa un litro d’acqua

Il prossimo trattamento è quelle della nebulizzazione: questa pratica si differenzia dalle altre per il particolare di essere eseguita in un ambiente comune ad altre persone. La stanza verrà riempita da una nebbia formata da gocce di diverse dimensioni, che possono prevalere in base all’apparecchio utilizzato. Il trattamento ha una durata variabile dal momento che si tratta solitamente di una vera e propria terapia: si partirà inizialmente con sedute da 10-15 minuti per terminare con sedute fino ai 60 minuti.

Terminiamo con l’ultimo trattamento, ossia l’humage. Questa tecnica fa uso di un gas che si sviluppa direttamente dalle acque minerali, erogando poche e piccole particelle nell’aria che andranno ad agire sulle basse vie respiratorie. Per questo trattamento vengono utilizzate le acque sulfuree o quelle radioattive, precedentemente trattate ed ogni seduta ha una durata che oscilla tra i 20 e i 55 minuti.

È importante ricordare che tutti i trattamenti non sono esenti da controindicazioni, seppur rare.

Altro fattore importante è denotato dalla necessità di una precedente prescrizione medica. Bisogna sempre ricordarsi, infatti, che questi trattamenti sono curativi e devono essere accuratamente prescritti da una figura competente in modo da evitare spiacevoli episodi: il fai da te, perciò, non è consigliato in questi casi!

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