Basilicata

Regione piccola ma dalle grandi potenzialità la Basilicata è ricca di natura e di tradizioni. Folcloristico e legato alle antiche usanze, questo territorio offre la possibilità di riscoprire danze e stili di vita unici, gusti e sapori persi nel tempo ma qui conservati integri. (Leggi tutto)

Matera, città europea capitale della cultura 2019, sito Unesco con i suoi “sassi” e chiese rupestri, è certamente la meta turistica più affascinante della regione, inserita all’interno del Parco della Murgia Materana con le sue rupi, grotte, gravine utilizzate dall’uomo già dalla preistoria. Spettacolare è la Gravina di Matera, enorme solco calcareo che attraversa il territorio con i suoi venti chilometri di lunghezza giungendo fin sotto l’abitato di Montescaglioso, nelle cui vicinanze è possibile visitare la Rocca benedettina.
Potenza, capoluogo di Regione, situata a circa 800 mt. slm, è abitata sin dal IV° sec. a.C..
La sua collocazione geografica ne fece un importante presidio territoriale per i traffici commerciali tra le diverse coste del Mediterraneo, facilitando i benefici delle influenze provenienti dal mondo greco.
Sotto la dominazione romana, Potenza fu prima prefettura e poi importante municipio.
A quest’epoca risalgono il ponte S. Vito, costruito tra il 248 e il 305 a.C. e il Mosaico di Malvaccaro, appartenuto ad una villa romana.
Interessanti da vedere il Centro Storico con le sue chiese, la Cattedrale, la Torre del Castello, il Museo Provinciale. Caratteristica la sfilata dei Turchi, che si svolge ogni anno a Maggio.
E’ uno dei centri lucani, con Tito, Pignola, Vaglio e Trecchina, dove si parla il galloitalico, probabile frutto di migrazioni (XIII sec.) di popolazioni provenienti dal settentrione d’Italia (Monferrato) che si fusero con le comunità locali.
La costa jonica, già parte della Magna Grecia, presenta cittadine come Policoro, Novasiri, Metaponto, ricche di storia e tradizioni marinare, con aree archeologiche diffuse ed il Museo Archeologico della Siritide, il Tempio di Apollo, le Tavole Palatine, la scuola di Pitagora. Testimonianze di un passato radioso e di una civiltà avanzata.
Nella parte nord della regione, incuneato tra Puglia e Campania, c’è il Vulture, un territorio che prende il nome dal Monte Vulture (1326 mt. slm), un antico vulcano spento da secoli. In questo territorio sono da visitare Venosa, uno dei “borghi più belli d’Italia”, con grandi risorse artistiche ed architettoniche e Melfi, nota per lo splendido castello, fortezza normanna divenuta sede del Museo Archeologico Nazionale e legata a Guglielmo I d’Altavilla che, nel 1402, la sottrasse ai Bizantini, eleggendola propria residenza. Da visitare anche Monticchio, piccolo centro di villeggiatura caratterizzato dalla presenza di due piccoli laghi di origine vulcanica, alle falde del Monte Vulture ed il centro termale di Rapolla. Nel Vulture si produce un vino strepitoso, l’Aglianico del Vulture, molto apprezzato tra gli intenditori.
La Val d’Agri, lungo il corso del fiume Agri, rientra in gran parte nell’area del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese e arriva fino al massiccio del Monte Sirino, dove sono presenti anche impianti sciistici. In questo territorio è possibile visitare Grumentum, antica città romana abbandonato nel corso dell’VIII° sec. d.C. a causa delle continue incursioni saracene, ed il Museo Nazionale dell’alta Val d’Agri. Interessanti anche le visite a Lagonegro, ai piedi del Monte Sirino e vicino al Lago Laudemio, di origine glaciale; Satriano, famosa per la sua Accademia del peperoncino lucano e per i suoi murales.
La costa tirrenica della Basilicata si affaccia nel Golfo di Policastro, dove è possibile visitare Maratea, famosa località balneare, in posizione panoramica sul golfo ed altre cittadine come Acquafredda, Castrocucco, Fiumicello, Porto e, tra mare e montagna, Trecchina con il suo Borgo medioevale.
Per gli amanti della natura il Parco Nazionale del Pollino è una meta da non perdere per le sue risorse faunistiche e floreali, i suoi borghi (es. Rotonda, San Severino, Castelluccio, Viggianello) e le terme di Latronico.
La tradizione gastronomica lucana è fortemente condizionata dalla presenza di ampie zone rurali e montane, con le caratteristiche produzioni agricole, e dal mare. I piatti della tradizione sono semplici e gustosi, tra i tanti citiamo la crapiata, una zuppa di legumi e cereali di antiche origini romane; lagane e ceci, il “piatto dei briganti”, consistente in un piatto di pasta fresca, più spessa delle tagliatelle ma larga e corta, accompagnata con i ceci, aglio, rosmarino, salvia, cipolla, sedano, sale e peperoncino; gli strascinati, pasta fresca condita in vario modo, tra cui sugo di carne, ricotta fresca, cavolo e mollica di pane tostato e, anche, strascinati con gamberi, seppie e carciofi.
Ottima la produzione di salumi (la lucanica di Picerno e di Cancellara, la salsiccia pezzente, i salumi di cinghiale, la ventresca di Rionero)) e formaggi lucani (il canestrato di Moliterno, il casieddu, caciocavalli e latticini, il padraccio del Pollino, il pecorino di Filiano), oltre alle produzioni tipiche di pane di Matera, peperoni cruschi di Senise, il tartufo nero scorzone, le patate rosse di Terranova del Pollino e le patate di montagna di Muro Lucano, la melanzana rossa di Rotonda, i marroncini di Melfi, i fagioli bianchi di Rotonda ed i fagioli di Sarconi, il cavolfiore dell’Ofanto.
Non solo arte, storia e tradizione ma anche termalismo, i leitmotiv di questa regione ricca di luoghi da scoprire.
Non tutti sanno, infatti, che le Basilicata possiede terme che hanno origini antiche e sono tuttora utilizzate a scopi curativi e di benessere. Queste acque purificatrici, che fino al 1900 erano considerate divine e inaccessibili al popolo, sono tuttora fruibili presso le due belle località di Latronico e Rapolla, città termali presenti nel potentino.
In Basilicata non vi sono altri centri termali propriamente detti ma sono tuttavia da annoverare altre due famose acque termali: l’acqua Bianca di Tito e l’acqua San Cataldo di Bella. Non utilizzate da alcuno stabilimento termale, queste sorgenti sono ugualmente note per l’imbottigliamento e la distribuzione di un’acqua minerale purissima.
La località termale delle Terme di Tito, con le sue acque solfuree, è situata a 623 metri di altezza nei pressi della trecentesca Chiesa di S. Francesco, del cinquecentesco Convento Francescano, della Cattedrale che conserva un antico sarcofago romano e della chiesa romanica di S. Michele Arcangelo. Suggerita la visita al Museo provinciale Lucano, che conserva reperti preistorici, greci, romani e medioevali.
Le acque delle terme di San Cataldo, invece, sono minerali, arsenicali, ferruginose e sgorgano in un paesaggio che permette a chi lo visita, di godere dell’energia di una natura ben conservata e di ritrovare facilmente il benessere psicofisico.
Attualmente inattive ma conosciute fin dagli inizi del 1800, le terme di San Cataldo sono state frequentate per molto tempo solo dalle persone che vivevano nei loro pressi e che, praticando bagni termali, ne avevano scoperto le importanti proprietà benefiche. Le loro acque sono infatti valide nella cura di patologie come artrosi, reumatismi, malattie della pelle, del fegato e delle vie biliari.

 
LE LOCALITÀ TERMALI ATTUALMENTE ATTIVE IN BASILICATA:
 
1. Latronico (PZ) – Terme Lucane
2. Rapolla (PZ) – Terme di Rapolla

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