Sardegna

E’, per estensione, la seconda isola del Mediterraneo dopo la Sicilia. La sua posizione geografica e la conformazione del suo territorio, marino ed interno, hanno contribuito non poco a delineare la storia, il carattere e la cultura isolana. (Leggi tutto)

Fenici, Romani, Spagnoli hanno, nei secoli, sviluppato rapporti commerciali e culturali con l’isola senza, per questo, snaturare i caratteri di una popolazione che ha trasformato, plasmandole, la insularità e l’isolamento sardo in fattori di identità autoctona, così come si evince dalla presenza, ancora oggi, di antiche tradizioni culturali, di lingue parlate, oltre all’italiano, come il sardo, l’algherese (variante arcaica del catalano), il gallurese, il sassarese, il campidanese e, nelle isole di Sant’Antioco e San Pietro, il ligure tabarchino.
Le prime presenze umane in Sardegna risalgono alle epoche del paleolitico e del neolitico, come testimoniano le oltre 2.400 tombe ipogeiche conosciute con il nome sardo “domus de Janas”, o i “menhir” ed i “dolmen” distribuiti in varie zone dell’isola e l’altare prenuragico di Monte d’Accoddi, vicino Sassari.
L’epoca nuragica, intorno alla seconda metà del II millennio a.C., vide la proliferazione di costruzioni megalitiche realizzate con grandi pietre intorno ad una torre centrale di forma tronco conica e con spazi a copertura ogivale a falsa cupola (i tholoi). E’ ancora aperto il dibattito sulla funzione dei nuraghi (militare, astronomica, civile, religioso, cimiteriale?). Certamente essi rappresentarono il centro della vita sociale e culturale degli antichi Sardi, definendone la cultura e la civiltà.
Impossibile non visitare i nuraghi di “Su Nuraxi” a Barumini (Patrimonio UNESCO), il complesso nuragico di Seruci a Gonnesa, ed i nuraghi di Santu Antine a Torralba, Nuraghe Arrubiu a Orroli, Nuraghe Losa ad Abbasanta Palmavero ed altri disseminati sul territorio.
La Sardegna, tuttavia, non è solo storia. Il mare è una grande risorsa per l’isola, per la pesca, la produzione dei coralli, il turismo. Spiagge splendide, famose in tutto il mondo, porti turistici, una diffusa presenza di strutture ricettive e della ristorazione, servizi, attività commerciali ed artigianali, città e borghi, caratterizzano l’ampia offerta turistica della Sardegna, fino a stupire i visitatori per i contrasti di luci e colori, per la sua natura selvaggia ed incontaminata, per la sua gastronomia e le sue tradizioni.
La Costa della Sardegna è un variegato mondo di insenature, calette, spiagge bianchissime diverse tra nord e sud e tra la parte occidentale e quella orientale. Tutte belle e affascinanti, come la Costa Smeralda, le Bocche di Bonifacio (di fronte la Corsica), La Maddalena, il Golfo dell’Asinara, le coste di Alghero e Oristano, fino a Piscinas ed alle isole di Sant’Antioco e San Pietro, il Golfo di Cagliari, Villasimius, Costa Rei, Cala Gonone, Cala Ginepro e tante altre ancora.
Ma il fascino della Sardegna è anche nelle zone interne, prevalentemente collinari o di bassa montagna, dove spesso si attraversano zone scarsamente popolate, regno di pastori, greggi, fauna selvatica (mufloni, aquile, cervi) e dove, in tanti borghi storici, le tradizioni culturali, religiose, artigianali, culinarie trovano la massima espressione ed originalità. Da non perdere il “Supramonte” una delle aree più selvagge del Mediterraneo, ricco di flora, laghetti, canion (affascinante quello di Gorroppu), rocce e grotte; o l’altipiano della Giara, un particolare altopiano abitato dai famosi cavalli selvaggi della Giara, o il Monte Arcosu, oasi naturalistica dove vive il cervo sardo. E tanto altro ancora…
Grandi sono le tradizioni dell’artigianato artistico sardo.
La tradizione della ceramica, molto antica nell’isola, continua e si manifesta nelle botteghe artigianali di Assemini e Oristano, di Villaputzu, Dorgali e Pabillonis, mentre diverse lavorazioni dei tappeti ed arazzi si trovano nel Goceano e in Barbagia, le tovaglie a Teulada (Cagliari) e gli scialli a Oliena (Nuoro). Particolare è la produzione dei coltellini sardi, con manici in corno di montone o muflone e con lame forgiate diversamente, secondo l’uso che se ne deve fare. I Comuni dove questa tradizione è più radicata sono quelli di Pattada, Santulussurgiu, Arbus e Guspini.
Nella zona di Alghero esiste una fiorente lavorazione del corallo, “l’oro rosso” con cui vengono realizzati preziosi gioielli, così come l’arte orafa è mantenuta nelle botteghe di Cagliari, Sassari, Quartu Sant’Elena, Oristano, Iglesias, Sinnai, Nuoro, Oliena, Dorgali.
A Ottana e Mamoiada è viva l’arte popolare delle maschere carnevalesche in legno.
Di antica tradizione i cestini intrecciati di asfodelo a Ollolai e le lavorazioni “ad intreccio” di paglia e giunco a Sinnai e S. Vero Milis o quelle di palma nana a Castelsardo, Sennori, Sorso e Tergu nel Sassarese.
La gastronomia sarda è legata alle produzioni locali ed a antiche tradizioni contadine, pastorali e marinare. Il pane carasau, sottile e croccante, senza lievito è una specialità da non perdere, così come i pani cerimoniali, realizzati in occasione di feste o ricorrenze, vere e proprie sculture artistiche, con fiori, uccelli, uova.
Tra le paste fatte in casa emergono maccarones de busa (bucatini fatti con un ferro allungato), i malloredus allo zafferano, i culurgiones ripieni con patata, ricotta e menta, la fregula (pasta con forma di piccole sfere, tostata nel forno) alle arselle o al sugo, la zuppa gallurese con casizolu (formaggio), pane sardo, pecorino e spezie, il timballo pattadese, li chiusoni (gnocchi di semola di grano duro) e tanto altro ancora.
La cucina contadina e pastorale offre anche tante altre specialità, dal porceddu ai capretti ed all’agnello cotti in vario modo, secondo tradizioni locali. Importante è la produzione di formaggi, ricotte, latticini. Il pecorino sardo è il più noto, ma da provare anche il casizolu del Montiferru, i caprini, le caciotte, il provolone. Interessante è anche la salumeria sarda, con buona produzione di prosciutti, pancette, lonze di maiale, coppa, salsicce.
Anche la cucina marinara non è da meno, con piatti a base di aragoste, gamberi, frutti di mare, bottarga. Da citare alcuni piatti marinari come la fregula con le vongole, gli spaghetti con bottarga o con i ricci di mare, l’aragosta alla cagliaritana o alla catalana ad Alghero, la cassola (zuppa di pesci), l’insalata di polpo, il tonno rosso e altro ancora.

 
LE LOCALITÀ TERMALI ATTUALMENTE ATTIVE IN SARGEGNA:
 
1. Benetutti (SS) – Le Terme di San Saturnino e Terme Aurora
2. Fordongianus (OR) – Le Terme di Fordongianus
3. Santa Maria Cochinas (SS) – Le Terme di Casteldoria
4. Sardara (SU) – Antiche Terme di Sardara

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