Veneto

E’ una regione dove si trovano tra le più belle città del mondo, le più belle montagne come le Dolomiti, diventate Patrimonio UNESCO, i laghi a cominciare dal più grande d’Italia, il Garda, anche se condiviso con Lombardia e Trentino. Il Veneto ha anche la parte della Pianura Padana più estesa ed è attraversato dai più grandi fiumi d’Italia (il Po e l’Adige), con bellissime colline e le grandi lagune lungo il litorale del Mar Adriatico. (Leggi tutto)

Storicamente questa regione è stata abitata prima da popoli Euganei, poi da altri popoli provenienti dalla Bretagna, dalla Lusazia, fra Germania e Polonia, dall’Epiro in Grecia, dall’Anatolia.
Le relazioni politico-militari con i romani iniziano nel III secolo a.C.. Nel 181 a.C. la fondazione della colonia latina di Aquileia comportò un rafforzamento dei tradizionali rapporti di collaborazione fra veneti e romani, arrivando al 49 a.C. quando Giulio Cesare concesse la cittadinanza romana a tutte le comunità venete facendo diventare, di fatto, Aquileia come “capitale regionale”. Proprio da Aquileia si irradiò, su queste terre, il Cristianesimo che giunse dal Mare. Aquileia è, ancora oggi, un bellissimo sito archeologico da visitare.
Con la crisi dell’Impero romano, ci furono le invasioni barbariche, il governo dei Goti, quello bizantino e poi, con l’invasione dei Longobardi (586 d.C.) una separazione tra la zona continentale, sotto il dominio longobardo, e quella costiera, ancora dipendente dall’Impero bizantino.
Dopo la sconfitta dei Longobardi da parte dei Franchi di Carlo Magno, iniziò ad affermarsi, sull’area lagunare e marittima, la forza di Venezia. Nell’entroterra Veneto diversamente si insediarono diversi feudi governati da varie signorie come gli Estensi, i Da Romano, i Carraresi, gli Scaligeri.
La forza di Venezia, derivante dalla grande capacità commerciale nel Mediterraneo ed in Oriente (la Via della Seta) rafforzò anche l’economia dei territori interni, portando a completare (a metà ‘400) l’unificazione del popolo Veneto e altri territori, considerando che la Repubblica di Venezia si estendeva da Bergamo, Brescia, l’attuale Veneto e Friuli, l’Istria, la Dalmazia, il Montenegro, Creta e Cipro.
La Repubblica veneziana garantì, dal XV al XVIII solo, uno status di benessere economico, di civiltà, di libertà tra i popoli vicini ed i veneti.
La progressiva perdita d’interesse delle rotte commerciali nel mediterraneo, dopo la scoperta dell’America e le costosissime guerre contro l’impero Turco, indussero nel 1700 lo Stato Veneto a mantenere la neutralità disarmata nei conflitti tra le potenze europee e che coinvolgevano l’Italia.
Alla fine del XVIII secolo, nel 1797, Napoleone Bonaparte non riconosce la neutralità di Venezia e, con la scusa di inseguire gli Austriaci in fuga da Milano, invade la Serenissima (la prima armata straniera a Venezia dopo più di mille anni) concludendo la storia della autonoma Repubblica di Venezia. Come è noto, successivamente Napoleone baratta il Veneto con il Belgio, cedendo la Regione agli Austriaci che, nonostante i moti di ribellione risorgimentale, la amministrarono con il Regno Lombardo – Veneto fino a quando non entrò a far parte del Regno d’Italia nel 1866. I Savoia, per far fronte alle spese dell’ultima guerra di indipendenza, fecero pagare ai Comuni le spese di guerra, impoverendoli e costringendoli a vendere le loro proprietà terriere a facoltosi latifondisti. Molti contadini persero case e lavoro. Il Veneto entrò in una crisi disastrosa senza paragoni in condizioni di estrema miseria e precarietà, tanto che ci furono rivolte contadine soffocate nel sangue, moltissimi Veneti furono costretti ad emigrare in Brasile, Uruguay, Argentina per non morire di fame.
Durante la prima Guerra Mondiale (1915-1918) l’Italia si schierò a fianco delle potenze dell’Intesa con l’obbiettivo di sottrarre all’Impero austro-ungarico il Friuli austriaco con la città di Gorizia e la Venezia-Giulia, con Trieste, l’Istria e Fiume.
Il Veneto divenne pertanto la retrovia del lunghissimo fronte esteso dalle Piccole Dolomiti alle Dolomiti, alla Carnia e all’altopiano carsico.
Il collasso del fronte nella notte del 24 ottobre 1917, durante la battaglia di Caporetto, trasformò di colpo il territorio veneto nel cuore del nuovo fronte. Nel disperato tentativo di difendere Venezia e la sua preziosa base navale, l’esercito italiano tentò di riorganizzarsi prima sulla Livenza, quindi si attestò sul Piave, dove si impegnò in una lunga battaglia di resistenza (il Piave mormorò…non passa lo straniero!!!), fino alla vittoriosa battaglia di Vittorio Veneto nel 1918, con la sconfitta austriaca.
L’enorme povertà lasciata dalle macerie della guerra favorì una massiccia emigrazione, ancora diretta in massima parte verso i paesi dell’America latina e altre regioni d’Italia. Durante il fascismo prima e, poi, durante gli anni della seconda Guerra Mondiale povertà e distruzioni di aziende, città, campagne mantennero il Veneto in condizioni di relativa povertà, nonostante le grandi risorse di cui disponeva. Fu solo nel dopoguerra che, affermatasi la pace, la Regione riuscì a risollevarsi economicamente e socialmente, sviluppando una economia fortemente integrata tra agricoltura fiorente, aziende artigiane ed industriali di prim’ordine, servizi pubblici e privati e turismo.
Se si parla di Veneto il pensiero universalmente va alla città di Venezia, capoluogo della regione, costruita sull’acqua, con le sue straordinarie opere architettoniche e la sua ricchezza storica cresciuta nei secoli quando era la più importante e duratura delle repubbliche marinare. Ma altre straordinarie città costituiscono un patrimonio degno di essere visto e ammirato. Verona, la città dell’Arena divenuta il teatro delle opere classiche e della musica, del balcone di Giulietta con Romeo che le dedica la musica. Poi Vicenza, da visitare la Basilica Palladiana e la Rotonda del grande architetto Andrea Palladio, e pure il teatro Olimpico. Padova invece è la città dei 3 “senza”: la città del “Santo senza nome” (Sant’Antonio), del “Prato senza erba” (Prato della Valle) e del “Caffè senza porte” (Caffè Pedrocchi), la città di Giotto (da visitare la Cappella degli Scrovegni) e della seconda Università più antica al mondo (dopo Bologna), con il Bò e la cattedra di Galileo Galilei. Treviso, la città attraversata dal Sile, nobile e austera con i palazzi e le piazze ordinate. Belluno è incastonata tra le Dolomiti mentre al sud della regione incontriamo Rovigo con la Chiesa Rotonda, il palazzo Roverella.
Tuttavia le località turistiche di questa Regione, oltre alle città capoluogo, sono tantissime e spaziano dai suoi borghi medioevali (Arquà Petrarca, Este, Montagnana, Marostica, Valeggio sul Mincio e Borghetto, Soave, Asolo, Castelfranco, Feltre, Cittadella) a realtà lagunari come Chioggia, Cavallino e Sottomarina, da cittadine antiche come Oderzo fino alle sue splendide montagne molte delle quali sono Patrimonio dell’Umanità (UNESCO): Marmolada, Antelao, Cristallo, Tre Cime di Lavaredo, Pelmo, Tofane, Civetta e molte altre che donano bellezza e unicità al paesaggio, famoso in tutto il mondo per le cime di Alpi e Prealpi che arrivano ai 2000 metri di quota. Il Lago di Garda è solo il più grande di tanti bacini di acqua che caratterizzano questa Regione, per citarne alcuni: i Laghi di Misurina, Auronzo, Alleghe, Mis, Fimon, Sorapis, d’Antorno, Vodo di Cadore e altri. Tra i fiumi, oltre al Po, citiamo il Piave, il Brenta, l’Adige, il Tagliamento, il Bacchiglione, il Livenza, il Sile e altri.
Un posto da non perdere è il Parco del Delta del Po, diviso con L’Emilia Romagna e Patrimonio UNESCO, terra di valli e paludi, bonifiche ed antiche cascine. Nella sacca degli Scardovari, nel Polesine, si producono molluschi e mitili di grande qualità ed è molto bello visitarlo in bicicletta o in barca.
Il Veneto è anche terra di terme, anche queste conosciute in Italia e nel mondo. Molto conosciute sono le Terme Euganee, nei Colli Euganei: un gruppetto di colline, nel centro della carta geografica regionale, sorte 35 milioni di anni fa grazie a spaventose eruzioni vulcaniche che hanno stravolto la morfologia del territorio. Qui l’acqua termale gioca un ruolo fondamentale per l’economia del territorio, un’acqua che sgorga caldissima dalle viscere della terra e che dà benessere insieme alle caratteristiche del fango curativo “pescato” da millenni da un laghetto posto in uno dei borghi più belli d’Italia: Arquà Petrarca.
Delle nove località termali venete, nei Colli Euganei, se ne concentrano ben quattro: Abano, Battaglia, Galzignano e Montegrotto. Altre località termali attive sono a Caldiero, Bibione, Lazise, Recoaro, Pescantina, mentre altre località termali (Calazo di Cadore, Comelico Superiore) sono momentaneamente inattive per ragioni varie.
Il Veneto è ricchissimo di prodotti tipici e di piatti che meritano di essere degustati. Da Venezia a tutta la laguna si possono provare ottimi piatti di pesce legati alla tradizione marinara: dalle sarde in saor alle cozze e vongole e fasolari. Le moeche di Chioggia sono cibi sopraffini. Nel vicentino il piatto più importante è il baccalà alla vicentina. Il prosciutto euganeo-berico DOP, meglio conosciuto come prosciutto di Montagnana, è un altro prodotto eccezionale. Per non parlare dei vari tipi di radicchio: da quello di Treviso e Castelfranco a quello di Chioggia IGP. Il vino è universalmente conosciuto nel Veneto, a partire dal Prosecco più diffuso, ma quelli raffinati come l’Amarone della Valpolicella, il Recioto, il Bardolino, il Soave, il Custoza, il Lugana, il Raboso del Piave, il Cabernet e il Moscato fior d’arancio nelle versioni dolce e secco. Pure il riso del Delta del Po e della pianura Veronese sono prodotti eccezionali. Tutti cibi genuini!
Il contributo delle culture con le quali, storicamente, la Repubblica di Venezia entrò in contatto, è evidente anche nella tradizione culinaria della regione. Infatti, la presenza di elementi provenienti da culture del Medio e dell’Estremo Oriente si può riscontrare sia nei piatti veneziani sia in quelli regionali. Tuttavia, va evidenziata la differenza tra zone montane, zone di pianura e zone costiere, dove la diversità di prodotti offerti dall’agricoltura o dalla pesca ha determinato una diversità anche culinaria, prediligendo piatti a base di carne e formaggi nelle zone montane, ortaggi, carni suine e ovine in pianura, piatti di pesce nelle zone costiere e dei laghi, o nelle campagne ricche di canali e risaie.
Tra i tantissimi piatti tipici del Veneto, citiamo gli agnolini in brodo di cappone, i risotti con varie tipologie di condimenti, le pappardelle con i fegatini, pasta e fagioli, il fegato alla veneziana, il baccalà alla vicentina, le sarde in saor, i bigoi (pasta fatta in casa simile ad uno spaghetto) con ragù d’anatra o d’asino o con le sarde, risi e bisi (riso e piselli), la polenta con le quaglie o con l’aringa, la polenta con lo schiz (formaggio di malga), il riso al nero di seppia o con le rane, pastisada de caval (brasato di cavallo), le seppie alla veneziana, l’anguilla, i moeche (piccoli granchi in fase di muta) fritti, frutti di mare e pesci di laguna, dolci e tantissime altre specialità locali.

LE LOCALITÀ TERMALI ATTUALMENTE ATTIVE IN VENETO:
 
1. Area Euganea (PD): Terme Euganee (Abano, Montegrotto, Galzignano, Battaglia)
2. Caldiero (VR) – Terme di Giunone
3. Lazise (VR) – Parco Termale del Garda
4. Pescantina (VR) – Aquardens le Terme di Verona
5. Recoaro Terme (VC) – Terme di Recoaro Terme
6. San Michele al Tagliamento – Bibione (VE) – Terme di Bibione

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