Località termali attiveVeneto

Recoaro Terme (VC) – Terme di Recoaro Terme

Recoaro Terme (m 450 slm) è posta in una conca verdeggiante di prati e di boschi, da cui il nome di “Conca di Smeraldo”, ed è circondata da un anfiteatro incantevole di montagne che si elevano oltre i 2200 metri, denominate le “Piccole Dolomiti”. Dal Monte Rotolon sorge il torrente Agno, dal quale trae il nome l’intera Valle.

Tra il XII e XIII secolo gruppi di coloni bavaro-tirolesi, migrati massicciamente verso sud e portatori di una cultura germanica e di una parlata definita “cimbra“, fondarono diversi centri abitati disseminati nella Conca di Smeraldo, tra cui il nucleo urbano centrale che avrebbe dato origine a Recoaro. Inizialmente sorsero come piccoli agglomerati di modeste dimore per quelle famiglie di boscaioli, minatori e dissodatori di terreni incolti che costituirono il primo ceppo di abitatori della zona, dediti alle attività silvo-pastorali e all’estrazione di metalli e minerali, particolarmente presenti e commercializzati soprattutto durante il XV secolo. Lo storico passaggio, da un tipo di economia montana di pura sussistenza ad un’organizzata e redditizia attività turistica, termale e ricettiva, si ebbe appunto con la valorizzazione delle fonti minerali e la realizzazione, attorno alla sorgente principale detta Lelia dal nome del suo scopritore nel 1689, il conte Lelio Piovene, di un vero e proprio compendio termale, dotato fra l’altro, a partire dal 1875, di uno stabilimento per le cure idro-balneo-terapiche all’avanguardia in Italia e competitivo, all’epoca, anche a livello europeo. L’Ing. Anton Mario Lorgna ebbe l’incarico di provvedere ai lavori di captazione delle acque e alla costruzione, nel 1779, del primo stabilimento termale: da quel momento Recoaro Terme fu presentata come unico centro termale per cure idropiniche della Serenissima.

Grazie al miglioramento dei collegamenti viari con il vicino centro laniero di Valdagno e la crescente fama delle acque curative, Recoaro vide rapidamente crescere e svilupparsi, attorno al vecchio nucleo centrale, una piccola ville d’eau con alberghi, locande, caffè e locali di intrattenimento che attirarono sempre più una clientela vasta e variegata alla ricerca di salute, relax e mondanità.

Nel secolo successivo tutto questo diede vita a numerosi impianti termali e a una notevole espansione alberghiera che interessò soprattutto la zona centrale del paese. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento si affermò il gusto ‘liberty’ in molte delle espressioni artistiche che si possono ancora leggere su alcune facciate degli alberghi del centro, nei fregi e nelle volute di molte decorazioni floreali e nei dettagli di molti elementi minori.

Recoaro Terme poté vantare visitatori illustri: Giuseppe Verdi, Nietzsche, Giacomo Zanella, Radetzscky, Lamarmora, Mayerbeer, Ponchielli, molti membri della casa imperiale degli Asburgo e la Regina d’Italia Margherita di Savoia. Furono poi gli anni della Grande Guerra, con l’insediamento di consistenti truppe italiane nell’area, a portare a Recoaro Terme una stasi nel turismo, prima attività commerciale dell’aerea, con la conseguente crisi dell’economia termale, gradatamente in ripresa dopo il 1920 ma in concorrenza con altre stazioni termali italiane ed europee, sorte sull’onda della moda del salutismo e della cura delle acque. Nel 1873 Antonio Caregaro Negrin aveva unificato le varie sorgenti al centro dell’abitato in un unico ‘parco termale’ dalla imponente architettura eclettica, solo parzialmente recuperato dopo i bombardamenti dell’ultima guerra.

Durante l’ultimo conflitto, Recoaro Terme fu infatti sede del Comando generale tedesco sud-ovest dal 1944 alla Liberazione e subì il 20 aprile del 1945 un bombardamento che fu il preludio alla successiva resa delle armate tedesche in Italia. Il ricordo del precedente complesso termale sopravvive nelle attuali Fonti Centrali, che raggruppano l’insieme delle sorgenti Amara, Lelia, Lorgna, Lora e Nuova, attualmente il complesso idroterapico principale di Recoaro Terme. Ad esse si aggiungono, a poca distanza, le Fonti Staccate: Aureliana, Capitello, Franco e Giuliana.

Tra le due grandi guerre del XX secolo, intorno al 1920, nello stabilimento che sorge tuttora all’ingresso del paese, fu avviata un’attività industriale di imbottigliamento dell’acqua minerale da tavola e delle celebri bibite con marchio “Recoaro” (Chinotto, Gingerino, Acqua Brillante, ecc.).

Oggi la principale attrattiva turistica, oltre alle terme, è data dalla possibilità di praticare tutti gli sport alpini, comprese escursioni di varia difficoltà nel massiccio delle Piccole Dolomiti, che si affaccia alla testata della valle, sul Pasubio e sul Gruppo del Carega. Punto di partenza privilegiato è l’ampio pianoro in quota di Recoaro Mille (m 1007 slm) collegato con una cabinovia a Recoaro Terme e, con un altro impianto, al Monte Falcone con i suoi campi di sci.

Da vedere a Recoaro, oltre ai numerosi punti di interesse paesaggistico e naturalistico dei dintorni: lo stabilimento termale e il villino Tonello o Margherita alle Fonti, entrambe opere pregevoli (risalenti rispettivamente al 1875 e al 1865) dell’architetto Antonio Caregaro Negrin; il neoclassico Palazzo municipale, costruito nel 1849 da Luigi Dalla Vecchia e contenente nell’atrio un affresco del Leone di San Marco del secolo XV; la moderna Chiesa arcipretale nella piazza centrale opera di Giuseppe Vaccaro (1950), con all’interno una Via Crucis di Luciano Minguzzi e un pregevole mosaico del Cadorin; il nuovo Museo storico dedicato alla Vita del soldato nella Grande Guerra; il Parco pubblico Fortuna; le vie del centro con i numerosi manufatti in stile liberty risalenti all’Otto e Novecento.

Le acque

Grazie alle particolari caratteristiche geologiche del sottosuolo, le acque di Recoaro Terme si appropriano, nel loro percorso sotterraneo, di molti minerali. Caratteristica comune alle acque recoaresi è la loro alcalinità determinata dal considerevole contenuto in ione idrocarbonico. Per questa loro proprietà vengono collocate nell’ambito delle acque bicarbonate. L’acqua Lora è una oligominerale, mentre le altre sono acque minerali bicarbonato-solfato-alcalino-terrose-ferruginose-carbonico.

Indicazioni terapeutiche

  • Sorgente Acqua Oligominerale Lora: Calcolosi non complicata delle vie urinarie, infiammazionicroniche delle vie urinarie, specie cistiti, iperuricemia: in particolare diatesi gottosa.
  • Sorgente Acqua Lelia: Sintomi ferro carenziali: apporto aggiuntivo di ferro nelle anemie da
    eccessive perdite, o per aumentato fabbisogno dietetico, stati di convalescenza o comunque di debilitazione fisica con deficit di oligoelementi.
  • Sorgenta Acqua Lorgna: Gastropatie ad impronta ipersecretiva (compresa l’ulcera duodenale),
    gastriti ad impronta atrofica, colecistopatie croniche alitiasiche, dispepsie post-epatiche, epatopatie croniche in fase di compenso, epatosteatosi, dispepsie su base funzionale.
  • Sorgente acqua Amara: Stipsi cronica e colon irritabile (varietà stiptica)
  • Sorgente Acqua Nuova: Patologie analoghe a quelle indicate per l’acqua della Sorgente Lorgna

Le cure e i trattamenti

I trattamenti per la cura di diverse patologie sono:

  • Terapie idropiniche: L’acqua oligominerale Lora (residuo fisso inferiore a 0,200 gr/l) è indicata nelle calcolosi renali e nelle sindromi iperuricemiche. Le altre 4 acque minerali delle Terme di Recoaro, grazie all’alto contenuto di anidride carbonica, migliorano secrezione e motilità gastrica e hanno concentrazioni significative di ione solforico.
  • Terapie Inalatorie: affezioni delle prime vie aeree (naso, laringe, faringe, trachea, grossi bronchi), quali riniti, rinosinusiti, laringotracheiti, stati di ipertrofia ed infiammazione adeno-tonsillare. Altre tecniche, quali le docce nasali micronizzate e l’aerosol sonico, sono un utile completamento del trattamento delle patologie respiratorie, soprattutto in caso di otiti catarrali croniche.
  • Aerosolterapia: viene riservata in pratica alle bronchiti croniche.
  • Fangoterapia: per la cura di patologie delle artropatie degenerative (artrosi), delle artropatie post-traumatiche, degli esiti di fratture.
  • Balneoterapia: per la cura di artrosi, tendiniti, nevriti, artropatie post-traumatiche, psoriasi.

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