Località termali attiveEmilia Romagna

Medesano PR – Terme di Sant’Andrea Bagni

Le Terme di Sant’Andrea Bagni sono la migliore alternativa per chi è alla ricerca di momenti di benessere, lontano dal caos della città. Medesano sorge ai piedi dell’Appennino Tosco-Emiliano, in un’area incontaminata ricca di boschi di querce e castagni. È una cittadina ricca di storia, attraversata dalla via Francigena, antica meta di pellegrinaggi.
Abitata fin da tempi preistorici, come testimoniano i reperti rinvenuti nella zona e databili all’età neo-eneolitica e del bronzo, registrò in seguito altri insediamenti fino ad arrivare alla conquista dei romani che ne fortificarono il “Castrum” per via della sua posizione strategica di controllo all’accesso alla Val di Taro e al varco appenninico. Dopo la invasione dei Longobardi (586) la località acquisì importanza proprio per il controllo del territorio e divenne tappa della Via Francigena quando, nel 990, fu percorsa dall’Arcivescovo di Canterbury Mons. Sigerico come XXXV tappa del suo Itinerario.
Inserita, nel IX secolo, nell’elenco delle terre donate al monastero di Sant’Alessandro di Parma dalla regina Cunegonda, fu oggetto, per secoli, di aspre contese tra parmensi e piacentini, divenendo teatro di battaglie e subendo inevitabili devastazioni. Nel corso del 1100, Oberto Pallavicino vi fece costruire una rocca, rimasta alla sua famiglia fino alla prima metà del Trecento, quando passò ai Da Correggio, i quali la distrussero, all’inizio del XV secolo, per impedire che cadesse nelle mani dei Visconti. Saccheggiata dalle truppe di Carlo VIII, che ne attraversarono il territorio dopo la battaglia di Fornovo di Taro, della fine del Quattrocento, fu successivamente concessa ai Cornazzano, cui subentrarono i Sanvitale. Entrata a far parte del ducato farnesiano, che il congresso di Vienna assegnò a Maria Luigia d’Austria, fu annessa al regno d’Italia nel 1860.
Della storia di Medesano e dei territori circostanti restano i documenti sulla esistenza di vari Castelli e manieri militari: il Castello di Medesano (XII secolo), sui cui resti oggi sorge un’ azienda alimentare; il Castello di Varano-Marchesi (XI secolo) di cui restano solo i ruderi del maschio che emergono dalla boscaglia sulla valle del torrente Recchio; il Castello di Roccalanzona (X secolo) costruito dai Longobardi e di cui si conservano solo i ruderi; il Castello di Sant’Andrea (XIII secolo) di cui restano solo le fondamenta; il Castello medioevale di Miano di cui non restano più nemmeno i ruderi.
Da visitare ci sono la chiesa di San Pantaleone, costruita nella prima metà del Novecento, in stile neo-gotico; la chiesa di San Michele, in cui si possono ammirare pregevoli opere settecentesche, a Roccalanzona; quella di Santa Lucia, nell’omonima località, il Palazzo medioevale-rinascimentale nella vicina Varano Marchesi.

Di particolare interesse naturalistico è il paesaggio dell’Alta Val Recchio, per l’apparire di rilievi che sorgono improvvisamente dalla collina, assumendo il volto di grandi masse scolpite dalla mano della natura. Dalla frazione di Varano Marchesi è possibile percorrere, in quota, una serie di sentieri panoramici di indubbio fascino, tra boschi di querce e castagneti. Sempre a Varano Marchesi è stato realizzato un Museo etnografico con oggetti della civiltà contadina, con una sezione didattica dedicata alla storia del territorio; di notevole importanza il calco della Pietra Giubilare trovata a Roccalanzona, testimonianza unica nel suo genere del Giubileo voluto da Bonifacio VIII nel 1300.
A due chilometri da Felegara c’è Sant’Andrea Bagni, la frazione certamente più conosciuta del territorio comunale. La sua notorietà a livello nazionale è dovuta, da secoli, alle sue acque salutari che sgorgano dalla vallata del Rio Fabbro. Da alcuni ritrovamenti, sembra che già al tempo dei Romani le acque di Sant’Andrea fossero sfruttate per le loro proprietà curative.
Il posto inoltre è particolarmente apprezzato per la gastronomia; da non perdere i tortelli di erbette e di zucca, i cappelletti in brodo e i prodotti tipici come il celebre prosciutto di Parma.
Imperdibile la “Passeggiata delle Fonti”: un percorso di 2 km lungo il quale si incontrano i pozzi delle acque termali.

Le acque

Le Terme di S. Andrea Bagni hanno la particolarità di raccogliere in uno stesso bacino otto differenti tipologie di acque minerali, potendo così coniugare in un solo impianto termale la presenza di acque sulfureo magnesica, purgativa, alcaline, ferrugginoso-potassica e solforose, ottimali per la creazione bibite diuretiche o digestive, e di acque sulfureo-calcica e e salsobromoiodica per la realizzazione di appositi bagni e inalazioni, andando a sfruttare una conformazione del suolo più unica che rara a livello internazionale. Nello specifico, la rinomata Acqua Lidia è molto indicata per la prevenzione e cura della calcolosi renale.

Indicazioni terapeutiche

Le acque termali sono indicate per la cura delle patologie otorinolaringoiatriche e delle vie respiratorie, ginecologiche, dell’apparato urinario, del ricambio, malattie reumatiche, dell’apparato gastroenterico, osteoarticolari e dermatologiche.

Le cure ed i trattamenti

Le principali patologie curate sono:

  • Inestetismi della pelle, cellulite, patologie dermatologiche
  • Patologie dell’apparato urinario
  • Patologie del ricambio (disturbi del metabolismo, diabete, alterazioni della presenza di grassi nel sangue)
  • Patologie dell’apparato gastro-intestinale / gastroenterico
  • Patologie del sistema muscolare
  • Patologie otorinolaringoiatriche (orecchio, naso, gola)
  • Patologie dell’apparato scheletrico
Sono disponibili vari trattamenti tra cui balneoterapia, fangoterapia, docce interne, irrigazioni nasali e vaginali. Inoltre si praticano idromassaggi, bagni, cure idropiniche e inalatorie.
I principali trattamenti erogati sono: Idromassaggio, Fanghi, Cure idropiniche, Balneoterapia, Irrigazioni vaginali, Inalazioni.

Come raggiungerci

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